Il leghista Orazio Ragusa cambia logo per le Regionali. Un escamotage per la campagna elettorale.

  • di Franco Causarano
  • L’On. Orazio Ragusa ha già aperto la sua campagna elettorale per le Regionali del prossimo settembre. A dire il vero un pò tutti i candidati, in odore di elezione o rielezione, hanno cominciato con vistosi cartelloni pubblicitari a comunicarci la loro presenza nel confronto elettoralistico. E un pò tutti hanno dichiarato il partito di appartenenza con relativo logo. L’On. Ragusa invece sceglie uno slogan “Prima l’Italia”, con un sottotitolo “il buonsenso in Europa”.
    Manca insomma il logo del partito di appartenenza, che come si sa è “La Lega”. D’altra parte Ragusa aderì al partito nordista di Salvini a metà della legislatura che va a concludersi, unitamente ad altri 4 esponenti dell’area di centrodestra (poi il gruppo si è ridotto a tre, per l’abbandono di due deputati); Orazio Ragusa resiste, anche per l’accordo di genellaggio maturato con il modicano On. Nino Minardo, deputato nazionale e segretario regionale della Lega in Sicilia. La coppia, però, spesso e volentieri fa a meno di citare l’appartenenza leghista e già dai primi incontri tra la gente e i comunicati stampa evitano il logo salviniano.
    Un’espediente? Forse, come è solito fare Ragusa quando si tratta di dire e non dire, possibilmente giocare su più tavoli, insomma imbrogliare le carte. In questo caso l’onorevole sciclitano sa benissimo che il logo della Lega Nord, il distintivo Alberto da Giussano (non lo porta mai) non gli porterebbero grandi numeri di preferenza, stando anche il fatto che Salvini e la sua Lega sono attualmente in ribasso nei sondaggi. Ecco allora una soluzione – per la verità tutta da sperimentare- di una lista unica, da fare apparire come “civica”, dei candidati alla Regione di esponenti del centrodestra nel ragusano. E il gioco è fatto.
    Parlavamo dell’apertura della campagna elettorale. Orazio Ragusa ha già messo in moto la macchina del consenso, facendo naturalmente tesoro della recente campagna elettoralistica del neo sindaco Marino (la coppia in verità ha lavorato a stretto contatto). Non c’è da stupirsi quindi se nei prossimi mesi vedremo all’opera la coppia. Per la verità il duo si è già visto al quartiere Iungi per una promessa tra la gente: entro un anno attivare i lavori per la riqualificazione delle case popolari (problema serio e di lunga data, forse gli stessi anni di parlamentarismo dell’On. Ragusa). Ancora insieme Marino e Ragusa per i lavori alla “Croce”; per la verità in questo caso il coro era allargato ad esponenti dei Beni Culturali della Regione siciliana. Ragusa si è preso i meriti di un appalto regionale (in questo caso, almeno, c’è un dato concreto, e cioè l’inizio di lavori su un sito importante, dopo tanti anni di silenzi).
    E vedrete che la lista continuerà su questa falsariga. Sono annunciati notizie per l’Ospedale, Chiafura, Pisciotto, Ciclabile costiera, addirittura per il Parco degli Iblei. Anzi su quest’ultimo Piano, arrivato finalmente ad una svolta positiva per quanto riguarda la sua mappatura e quindi un Decreto di istituzione da parte del Ministero competente, ecco i comunicati stampa dell’On. Ragusa che vorrebbero rimettere in dubbio il Parco con argomentazioni aleatorie, già respinte dalle forze politiche e dai gruppi ambientalisti che da anni lavorano attorno al progetto. Ciò per farsi amici, evidentemente, gruppi di allevatori e ambienti che hanno a che fare con lo sfruttamento senza limiti del territorio agricolo e forestale di ben tre province (Ragusa, Siracusa, Catania).
    L’On. Ragusa non è tipo di mandarle a dire certe cose. Ebbene, anche per chiarire questi aspetti politici e programmati, sarebbe opportuno conoscere la verità. E dichiarare, anche per mezzo del nostro Giornale, la sua appartenenza tra i gruppi attuali e futuri della Regione siciliana. Dire soprattutto se è ancora leghista, se crede in quegli ideali, se dopo una sua eventuale rielezione all’ARS, continuerà a far parte del gruppo leghista e per quali ragioni. Soprattutto con quali vantaggi per il nostro territorio e la nostra stessa Sicilia.
  • Un ultimo appunto. Che significato può assumere lo slogan “Prima l’Italia”, in una elezione regional? Avremmo potuto capire meglio il senso, ad esempio di “Prima la Sicilia”, nel rapporto Nord-Sud; ma “Prima l’Italia” cosa vuole esemplificare, se controparte evidente nello scacchiere nazionale sono le politiche leghiste tutte a favore di Veneto, Lombardia, Liguria, ecc…A meno che l’On. Orazio Ragusa e company non si riferiscano all’Europa, all’Africa, alla Russia di Putin. Ma tutto questo cosa centra con un’elezione regionale?
  • (Nella foto l’on. Ragusa con Salvini a Palermo)

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