La Piana: grande intellettuale del ‘500. Fu il committente del quadro “Adorazione dei Magi”, oggi al Bellomo. Una ricerca storica di Paolo Nifosì.

 Nel paginone culturale del Giornale di Scicli, da sabato scorso in edicola in città, Paolo Nifosì ci fa conoscere, sulla base di una ricerca storica, la figura di Filippo La Piana, vissuto nel ‘500, tra Scicli e Palermo. Lo studio parte da una iscrizione che si può leggere su un famoso quadro di Anonimo “Adorazione dei Magi” conservato al Museo Bellomo di Siracusa, da cui risulta che il committente dell’opera fu proprio il La Piana. Chi ha voglia di conoscere meglio la storia della ricerca, i contenuti e i documenti di riferimento può naturalmente godere della lettura dell’articolo pubblicato sul GdS. Qui, di seguito pubblichiamo due brevi estratti, sul personaggio che si rivela di grande rilievo.

“…Il La Piana, allo stato attuale delle nostre conoscenze, sarebbe l’intellettuale più antico che si ricorda nella storia della città di Scicli. La dizione Ioannes De La Chiana è una dizione siciliana del La Piana, che nei documenti notarili è citato anche come De la Plana e De Planis. A primo acchito ho pensato che l’opera doveva provenire dalla chiesa del Priorato di San Lorenzo e Filippo che originariamente, in età medievale si trovava “extra moenia” e che, avendo perso importanza sin dalla fine del Trecento, era stato abbandonato, trasferendosi in una piccola chiesa nei pressi della chiesa della Consolazione, a conclusione dell’attuale via San Filippo a Scicli [4] Del dipinto nessuna notizia nelle fonti locali. Se non riesco a definire in modo più circostanziato le vicende della tavola, e soprattutto il suo autore, comincio a voler sapere di più sul La Piana. Pur con molte difficoltà nella ricerca i contorni della personalità del La Piana riesco a definirli meglio. Oggi sappiamo che il La Piana è stato Priore di San Filippo e Lorenzo ininterrottamente per 27 anni, dal 1558 al 1585, anno quest’ultimo in cui si può collocare quasi sicuramente la sua morte…”

“…Il La Piana sarebbe stato insegnante del Littara ancora adolescente intorno al 1565. Del suo ruolo di precettore ci viene incontro l’introduzione al suo Dizionario Poetico nel quale scrive di essersi dedicato per molto tempo alla docenza e di essersi occupato di letteratura latina, in particolare dei neoteroi. Sempre nell’introduzione orgogliosamente fa riferimento alla sua città natale con le seguenti parole: “ Scicli mia patria, fondata dal re siculo, sei (giustamente) orgogliosa; l’antica torre triangolare ne rimanda il ricordo”… “- Paolo Nifosì

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