Sulla Facciata della Lipparini l’opinione di due gruppi di Sinistra

Provocano forte perplessità le procedure messe in atto dall’Amministrazione per l’adeguamento sismico degli edifici scolastici e per la facciata della Lipparini. Partecipare ad un bando per tutelare le scuole e la popolazione scolastica, ovvero la parte giovane della città, insieme al suo corpo docente, è un preciso dovere di un Municipio e non certo un elemento di cui menare vanto. Non si comprende però come mai l’incarico di progettazione è stato affidato a trenta giorni dalla scadenza, in un bando che era stato pubblicato il 16 agosto scorso, limitando pericolosamente le possibilità di successo. Temiamo che questo muoversi lentamente faccia parte dello stesso andazzo per il quale l’Amministrazione non riesce ad aprire e rendere fruibili campi sportivi, palestre e persino i siti culturali, nonostante i blocchi patiti già in estate e le proroghe effettuate in vista di nuovi appalti e di nuovi regolamenti che, quando giungeranno,non potranno cancellare quei vuoti che rimarranno nella storia della gestione della città. In questo quadro di azioni non svolte è stata inserita l’eterna questione rappresentata dalla facciata della Scuola Lipparini di Piazza Italia, anche se non sembra percorribile l’ipotesi di ristrutturare la facciata con finanziamenti destinati al consolidamento per fini antisismici. L’edificio, emblema per molti del barocco sfregiato, è frutto di finanziamenti per edifici pubblici che negli anni ’60 furono progettati secondo i criteri che al tempo apparivano di avanguardia. Una ulteriore testimonianza è costituita dal palazzo costruito a Ragusa proprio di fronte alla cattedrale di San Giovanni, così come la Lipparini è a fianco della chiesa di San Giovanni di Scicli. Non si contano le ipotesi di rifacimento elaborate o anche solo abbozzate nel tempo, dovute anche a concorsi di idee. Sull’argomento, e dopo aver ricevuto dalle opposizioni la richiesta di un consiglio aperto da dedicare alla problematica, l’Amministrazione ha indetto un incontro pubblico nel quale vagliare le ipotesi possibili, fra le quali annoveriamo sia quella di un futuro abbattimento, sia quelle basate sulle nuove tecniche di valorizzazione delle pareti di edifici esistenti, a partire dalle coperture verdi e dalla sostituzione degli infissi in alluminio, una modifica semplice e non particolarmente costosa che ha modificato radicalmente e in meglio il prospetto della chiesa del quartiere Jungi. Una partecipazione collaborativa fra città e Amministrazione, superando atteggiamenti fino ad ora piuttosto di maniera o, per restare in argomento, di facciata, era e rimane un obiettivo di tanti che militano nell’area culturale della Sinistra in città.

Sinistra Italiana Scicli

Liberi e Uguali Scicli

Lascia un commento