“Start Scicli” critica fortemente l’articolo de “Il Foglio” sull’Acif.

Da Start Scicli un comunicato stampa in risposta all’articolo apparso sul “Foglio” avente ad oggetto l’Acif e i rifiuti pericolosi.

“Bisogna essere proprio deformati culturalmente, tornacontisti, allarmisti e anche sventolatori di beceri vessilli a dire NO ad un impianto di rifiuti pericolosi a pochi chilometri dal centro abitato e, tra l’altro, in una area di interesse paesaggistico, storico ed economico. È così che la pensa, e lo scrive a mò di telenovela (non solo poco riuscita, ma anche superficiale ed inesatta) il giornalista Tizio Caio del Foglio.

In un excursus che pecca di rigore, e in barba al sentimento collettivo di una città per un volta unanime, il giornalista racconta il suo (e di qualcun altro) modo di vedere la vicenda A.C.I.F che, due anni fa circa, mobilitò Scicli, a difesa della propria salute, dei propri diritti, del proprio territorio, loscamente divenuto luogo ideale per un impianto di smaltimento e trasformazione di rifiuti pericolosi. All’epoca in cui venne a galla la notizia, secondo la quale stavano per essere avviati i lavori di ampliamento di un impianto già esistente, un Deputato regionale, una Associazione Politico Culturale (che, dopo più di un anno avrebbe concorso con successo alle elezioni per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale), un Comitato cittadino spontaneo e trasversale, le scuole, le associazioni culturali, la vicina di casa, il bracciante agricolo, l’imprenditore turistico, il venditore di frutta secca di Piazza Italia, TUTTI alzarono la testa e la voce per appoggiare la protesta delle persone che, nell’immediato, sarebbero state più danneggiate da un impianto di grosse dimensioni. Quest’ultimo addirittura sovvenzionato, in parte, dal Ministero dello Sviluppo Economico (sai com’è, tutte le città, i borghi, i villaggi marini, montani, collinari d’Italia ne desiderano uno, tanto che esiste una graduatoria segreta proprio al Ministero dello Sviluppo economico). Una fortuna sfacciata per la ridente Scicli, già Patrimonio UNESCO, già set cinematografico. Nessuno, prima di allora, sapeva nulla: la vicenda A.C.I.F aveva preso forma e sostanza lontano dai riflettori, era stata taciuta nei Consigli Comunali, omessa dai discorsi delle commari nelle “vanelle”, sconosciuta persino a Facebook.

Il giornalista si spinge fino ad affermare che tutto cio’ e’ stato fatto per ragioni legate alle allora imminenti elezioni comunali; ci chiediamo: se lottare per la  salute dei cittadini e per la tutela delle identità territoriali, se avere una visione di sviluppo economico nell’interesse della collettività e rispettosa della storia di questa città anziché dell’investimento di un singolo sono considerate azioni propagandistiche, quelle a cui quotidianamente assistiamo, praticamente nell’ultimo ventennio, cosa sono?”
Start Scicli

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