L’estate “tiepida” della politica sciclitana

Tutto si può dire, tranne che l’estate appena trascorsa sia stata appassionante dal punto di vista del confronto politico locale che, per l’appunto, è apparso abbastanza fiacco.

Grande assente dal dibattito pubblico (la mia, per carità, è un’impressione rigorosamente personale!), è stato il Sindaco Giannone. Se è vero come è vero che in politica le assenze contano quanto le presenze, un po’ tutti non abbiamo potuto fare a meno di notare il differente profilo pubblico assunto dal Sindaco di Scicli in questi ultimi mesi. Mentre il primo anno di attività era stato caratterizzato da una presenza costante che, senza timore di esagerare, aveva infiammato quasi quotidianamente il dibattito sui social network e sulla stampa locale, è altrettanto indubbio che Giannone – con il tempo – abbia tenuto a bada il proprio temperamento quasi fino a scomparire dal dibattito pubblico. Le sue sono state, per lo più, partecipazioni dirette ad incontri pubblici, mentre anche la presenza in Consiglio Comunale è apparsa centellinata allo stretto necessario. E’cosa nota come nella gestione del proprio profilo istituzionale il Sindaco di Scicli, sui social network, sia coadiuvato da persona politicamente molto vicina a se’, certo è che colpisce come il primo cittadino abbia scelto questo cambiamento di approccio talmente repentino da dare spazio a molte domande. Che sia stanco o demoralizzato? Che sia talmente preso dalle tante difficoltà quotidiane dell’amministrare per non intervenire sulle questioni politiche? Certo è che Giannone, che già ci aveva già abituato a continui interventi e promozioni della propria attività di Preside all’Istituto Quintino Cataudella mentre, successivamente all’elezione alla carica di primo cittadino, non abbiamo avuto più notizie dei progressi della scuola.

Chi, invece, ha provato per tutta l’estate a rilanciare il dibattito politico, sono stati i rappresentanti di Scicli Bene Comune da un lato ed i Giovani di Forza Italia dall’altro.

I comunicati stampa dei consiglieri Resi Iurato e Bruno Mirabella, hanno fatto il paio con interrogazioni, interviste ed altre iniziative in aperto disaccordo con l’azione amministrativa che la dicono lunga su quelli che sono i rapporti fra ex alleati (alle elezioni amministrative le parti si trovavano nella stessa coalizione) e, più in generale, sull’asfittico livello di dialogo nel quale si trova il centrosinistra sciclitano. Al riguardo, ad esempio, si continua a non capire se Claudio Caruso (Pd) sia parte della maggioranza o se sia sempre all’opposizione.

Forza Italia, invece, per il tramite del proprio gruppo giovanile – sebbene in alcuni casi abbia manifestato un eccesso di zelo nell’evidenziare le problematiche – se non altro ha avuto la capacità di porre molteplici temi sull’agenda del dibattito politico locale.

Altra scelta che certamente contribuisce a limitare un dibattito pubblico è quella di fissare le sedute del Consiglio Comunale alle 10 del mattino, con un dibattito che appare ad esclusivo appannaggio degli addetti ai lavori. Ovviamente chi lavora è assolutamente impossibilitato a frequentare l’aula consiliare ed il dibattito dell’aula. Forse il livello del confronto politico, in città, prima delle elezioni si era spinto troppo oltre il limite del buon gusto e, di riflesso, oggi si sta osservando una fase di “tranquillità politica” nella quale alla fine, ciascuno, è soddisfatto della posizione che ricopre, sia essa di governo o di opposizione. Meglio rimanere sui binari dell’ordinarietà, facendo tranquillamente i compiti a casa, che impelagarsi in dibattiti che spesso non portano a nulla di buono per chi deve assumere delle posizioni, vedi l’assurda questione sulla solidarietà al giornalista Riccotti La Rocca sulla quale il massimo consesso cittadino non è stato in grado di assumere una posizione specifica: come si dice a Scicli “Nu beddu Si o nu beddu No!”

Personalmente, ma non potrebbe essere diversamente visto che la mia palestra d’interesse pubblico è stata quella di un giornale, ritengo che il dibattito politico sia sempre positivo. Più se ne parla delle questioni più si capisce se sono giuste, se vale la pena di combattere certe battaglie, se c’è attenzione dell’opinione pubblica sui temi che riguardano la città, se ci sono soluzioni di governo alle problematiche che si pongono. Ma è meglio anche per chi amministra, perché certe tematiche, dalle posizioni di governo, possono non apparire così chiare.

La questione dei tavoli posizionati in violazione del regolamento sui Dehors, la chiusura al pubblico delle Grotte di Chiafura, l’avvio dell’anno scolastico senza asili nido comunali, la settimana corta a scuola, un cartellone estivo senza infamia e senza lode, l’assenza di politiche di sviluppo e tanti altri temi rappresentano i nodi irrisolti di questioni sulle quali la comunità ha il dovere di confrontarsi.

Questo è lo scenario con il quale ci apprestiamo a tornare alla routine quotidiana…nella speranza che, anche altri, si prendano la briga di aggiungere un po’ di sale alla zuppa!

Marco Causarano

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