Che ne sarà della suola di San Giovanni Lo Pirato? Intanto è diventata un gattile per ordine del Sindaco.

Da Start Scicli riceviamo e volentieri pubblichiamo:

"Oggi vi parliamo di una frazione di Scicli, terra di confine tra il nostro territorio e quello modicano. Vi parliamo di San Giovanni lo Pirato, una zona dalla antica tradizione agricola, molto abitata. Vi parliamo dell’identità di un luogo, della sua cultura, dei suoi riferimenti fisici e temporali. Vi parliamo di un “genius loci” (così lo chiamavano gli antichi romani) che non c’è più.
A cosa facciamo riferimento? Alla vecchia scuola elementare, quella costruzione rossa lungo la strada che porta a Modica, con il suo bel tetto a padiglione, la sua architettura semplice ma elegante nella sua simmetria, luogo la cui identità e funzione è ben riconoscibile, simbolo di riscatto e di emancipazione di una società che ha sempre lavorato tanto per la crescita del proprio paese e che voleva assicurare alle generazioni future una vita diversa da quella del solo duro lavoro nei campi.
Scuola simbolo di autonomia: di un luogo, di pensiero, di comunità.
Nello scorso quinquennio siamo stati orgogliosi di lavorare ad un progetto di rigenerazione di questo luogo storico. Grazie al lavoro sinergico di cinque comuni (Scicli, Modica, Santa Croce, Ragusa ed Ispica) si è infatti ottenuto un finanziamento di 280.000,00 € che permetterà di creare, in quelle che sono state le aule della scuola rurale, un centro diurno per anziani e disabili, un luogo di socializzazione al cui interno saranno garantiti servizi, iniziative ed interventi pensati per persone anziane e disabili allo scopo di contrastare la solitudine e di promuovere la socializzazione e l’aggregazione, offrendo risposte ad una fascia consistente di persone che non necessitano di servizi sanitari ed assistenziali, ma richiedono interventi di natura integrativa, iniziative ricreativo-culturali, attività di svago che molti cittadini appartenenti alle categorie più fragili non possono concedersi perché a basso reddito o perché soli ed esclusi dalla sfera sociale.
Apprendiamo dalla stampa locale e da un comunicato ufficiale del Sindaco di Scicli che la scuola ha cambiato destinazione. Cosa è diventata? Un gattile! Si, un simbolo di riscatto culturale è diventato un gattile. Alla faccia della rigenerazione! E questo nonostante i mille slogan elettorali sbandierati durante la campagna elettorale basati sulla programmazione di grandi opere, sulla ricerca di finanziamenti, sulla efficienza nelle manutenzioni. 
Caro Sindaco Marino, ci rivolgiamo direttamente a lei chiedendole di intervenire immediatamente sulla questione trovando una soluzione sensata e rispettosa di un luogo e di una comunità. La invitiamo ad individuare in tempi brevi (il rischio di perdere il  finanziamento è altissimo) un luogo idoneo al ricovero di questi poveri gatti (50!) e che al tempo stesso non mortifichi un luogo simbolo della storia di una frazione. Con l’occasione, La invitiamo ad attuare il suo programma di cui al momento abbiamo visto poco e dare continuità al lavoro svolto dall’ufficio tecnico affinché non si sprechino risorse importanti non solo per Scicli ma per ben 5 comuni ragusani a cui fa capo, in questo momento, la gestione di quella struttura (a proposito: gliel’avevano detto che il comune di Scicli al momento non ne ha la disponibilità?)".
Firmato "Start Scicli"

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