Acif: Il Comitato cittadino sui provvedimenti del Genio Civile.

La notizia del provvedimento di sospensione dei lavori nell’ impianto ACIF da parte del Genio Civile di Ragusa è senza dubbio positiva per la città di Scicli. Considerato, infatti, che il progetto per le 200.000 tonnellate annue approvato con il  noto decreto 218/2016 consiste in un ampliamento dell’esistente, è fondato ritenere che  il riscontrato abusivismo dell’esistente possa riflettersi  anche sull’ampliamento;  e costituire un ulteriore elemento a sostegno della richiesta di annullamento  di quel decreto. Il provvedimento è un chiaro esempio dell’utilità della cooperazione tra uffici pubblici e associazioni di volontariato, nella fattispecie Legambiente; e verosimilmente prelude ad altri provvedimenti  di altri Enti pubblici . Inoltre conferma l’utilità e la necessità dei controlli in impianti di tal fatta, controlli che  questo comitato ha richiesto da gran tempo. Tuttavia sentiamo il bisogno di mettere in guardia da facili entusiasmi: gli abusi evidenziati potrebbero essere in qualche modo sanati e i lavori riprendere. E in effetti non potremo dire di aver vinto la battaglia contro l’ impianto “alieno”, se non otterremo l’annullamento del decreto succitato. Ciò può avvenire solo in due modi: o attraverso un provvedimento in autotutela della Regione, o per il tramite di un pronunciamento del TAR.

Orbene, la nostra Amministrazione Comunale ha scelto di percorrere – diciamo “molto cautamente”–  solo la prima strada, affidandosi alle decisioni degli organi di governo e della dirigenza regionali,  nonostante  che le passate esperienze avrebbero dovuto  far riflettere sull’affidabilità delle assicurazioni  fornite; e nonostante il fatto che lo stesso presidente Musumeci abbia detto chiaramente che l’ultima parola spetterà ai funzionari, cioè agli stessi “apparati” che hanno confezionato quel decreto “infarcito” di una serie di illegittimità, alcune delle quali conclamate, evidenziate da questo Comitato.

Noi riteniamo che sarebbe più rassicurante percorrere anche l’altra strada . Lo ribadiamo ancora una volta: occorre introdurre nel contenzioso al TAR le nuove e gravi scoperte in merito alle irregolarità emerse; e lo può fare solo l’Amministrazione Comunale, con un ricorso ad adiuvandum, essendo tale strada, per ragioni procedurali,  preclusa a chi ( Legambiente, Associazioni di Scicli e privati cittadini) presentarono il ricorso tuttora pendente.

Il presidente del Comitato cittadino

Giovanni Scifo

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