Una settimana sull’orlo di una crisi di nervi- di Marco Causarano

Nonostante la gioia pasquale celebrata una settimana fa, la quaresima da Covid per Scicli
durerà - almeno - fino a mercoledì prossimo, quando sarà un numero (il 68)
a farci comprendere se potremo uscire dalla zona rossa. 
Considerando un numero di abitanti pari a circa 27 mila persone, infatti, la soglia
dei 250 positivi a settimana ogni 100 mila abitanti, prevista dalla
normativa vigente per far scattare le restrizioni massime da zona rossa,
per la nostra città vuol dire che, se nella settimana ci sono stati meno di
68 nuovi positivi (arrotondiamo per eccesso), potranno cessare le restrizioni regionali. Ebbene, 
dal 5 all'11 aprile i nuovi casi (comunicati oggi su un post del Comune di Scicli) sono stati 25.
Il dato quotidiano diffuso giornalmente dall'Asp, che il Comune di Scicli ha prima
pubblicato giornalmente sul proprio profilo Fb istituzionale salvo poi 
sospenderne la diffusione nei giorni scorsi, infatti, invece è un dato aggregato (che
tiene conto dei guariti, dei nuovi contagiati, ahimè dei decessi) e
ci mostra il trend della situazione del virus in città. 
Ed anche quel trend, per altro,  finalmente, seppur lentamente, ha cominciato a scendere. 179 contagiati
il 6 aprile, 158 l'8 aprile, 163 il giorno dopo, mentre sono 150 ieri.
Un segnale di speranza, certamente, per la comunità che, proprio nelle
giornate fra martedì e mercoledì scorso, ha vissuto alcune delle
giornate più drammatiche della sua storia recente, in coincidenza con la
seconda proroga della zona rossa da parte del Presidente della Regione
Siciliana. 
Da un canto, infatti, c'erano i commercianti, gli artigiani e
quanti altri si sono visti imporre la chiusura delle loro attività
lavorative e di sostentamento per altri sette giorni, senza la
possibilità di poter contare sui ristori di Stato che, sebbene
insufficienti e tardivi, permettono ad altri di ricevere una fonte di
reddito. Le cronache cittadine parlano di una manifestazione pubblica organizzata estemporaneamente
pronta ad andare in scena davanti al Palazzo comunale mercoledì mattina
e dell'intervento di Vigili Urbani e Digos per far desistere quanti,
esasperati dalla situazione vissuta, erano pronti a scendere in piazza.
Proprio nella sede del Comando dei Vigili urbani è andato in scena un
confronto fra alcuni rappresentanti dei lavoratori e l'Assessore Pitrolo
che, in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale, è stata
interlocutrice di coloro che chiedevano soluzioni per una situazione
divenuta insostenibile per tanti (troppi). 
Dall'altro lato, con lo stesso provvedimento con cui si prorogava la zona rossa il Presidente della
Regione si vedeva "costretto", dall'attuazione del D.L. nazionale
44/2021 che prevede scuole aperte anche nelle zone rosse, a sospendere
la Dad e far tornare gli studenti in classe fino alla prima media. L'hanno presa come una
beffa le stesse categorie di lavoratori innanzi dette che non sapevano
capacitarsi per quella che, obiettivamente, a tanti è apparsa come una
contraddizione. Ma l'hanno presa male anche molti genitori che,
preoccupati dalla diffusione del virus, arbitrariamente hanno preferito
tenere i propri figli a casa, facendogli prendere giorni di assenza
piuttosto che adeguarsi al rinnovato quadro regolamentare. 
In questo scenario di fortissima fibrillazione sui social network si è scatenata la protesta
di tanti, con il Sindaco di Scicli che, a un certo punto, ha preferito
chiudere il suo profilo Fb personale, sommerso da recriminazioni (sebbene
non sia la prima volta che quel profilo viene aperto e chiuso), alcune
liste civiche di nuova costituzione - in vista delle prossime elezioni
amministrative - hanno chiesto interventi di ristorazione per le
categorie più colpite, mentre il Pd il M5 Stelle ed Art.1 hanno
promosso un'interpellanza all'Ars (a firma dei deputati Dipasquale, Fava
e Campo) per chiedere il Potenziamento del Centro Vaccinale
dell'Ospedale Busacca. Stessa cosa aveva chiesto prima l'on.Ragusa mediante un comunicato stampa. Proprio l'Ospedale Busacca, che in queste settimane si è contraddistinto in provincia per l'efficace gestione
della gestione delle vaccinazioni, è stato al centro di polemiche per il
presunto trasferimento delle dosi da somministrare a beneficio di Modica
e Ragusa, dove si registrano tempi di attesa lunghi per chi è convocato
per vaccinarsi. E se l'Asp tarda ancora a chiamare i medici in
quiescenza per potenziare l'attività di vaccinazione in una Regione come
la Sicilia che, per numero di somministrazioni, si trova in coda come la
Calabria, ha fatto scalpore la notizia di 1800 vaccinazioni
somministrate mercoledì scorso, di cui 840 solo a Ragusa (Fonte La
Sicilia di giovedì). Proprio a Scicli che è zona rossa da quasi un mese,
infatti, si chiedeva di arginare il virus aumentando le somministrazioni
quotidiane. 
Da registrare positivamente, invece, la stipula di un
protocollo per prevenire il contagio pandemico nelle campagne e nelle
aziende agricole che è stato concordato dal Comune di Scicli il 2 aprile
scorso. Da lì, ormai è noto, sono derivati i casi di maggiore diffusione
del virus in città. Era uno dei settori sui quali chiedevamo che fosse
posta maggiore attenzione con un nostro articolo di fine marzo, quello
che aveva registrato reazioni scomposte dal Palazzo di Città, ma tant'è.
Dalla scorsa settimana, nel drive in di C.da Zagarone si registra una
corsia preferenziale per il tampone ai lavoratori del comparto agricolo.
Adesso, ovviamente, senza abbassare la guardia ma con un maggiore
ottimismo, si guarda al prossimo mercoledì con la speranza che il numero
dei contagi rimanga inferiore alle 68 unità, per cominciare - seppure
lentamente - a ripartire. Il problema, semmai, potrebbe essere quello della Regione Sicilia che ha un indice generale di Rt pari 1,25 (fonte La Repubblica di ieri) per cui i giorni in zona arancione potrebbero essere pochi se, crescendo i contagi in tutta l'isola, tutta la regione potrebbe essere decretata zona rossa. Per tanti sarebbe una beffa, però è bene che queste cose si dicano ora con chiarezza per evitare reazioni scomposte domani e, soprattutto, per chiedere e prevedere misure di mitigazione per quanti, più di altri, possono subire danni dalle chiusure decise per fermare il virus. 
- MARCO CAUSARANO  

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