Scicli, Bilancio di Previsione: clima nuovo e arroganze vecchie

Dal gruppo politico “Cittadini per Scicli” riceviamo e pubblichiamo:

“In merito al triste spettacolo registratosi mercoledì sera in consiglio comunale a Scicli, intendiamo condividere con la cittadinanza alcune doverose riflessioni.

Innanzitutto la notizia dell’approvazione del Piano di Riequilibrio da parte della Corte dei Conti: un traguardo che mette in sicurezza i conti dell’Ente e sul quale esprimiamo la nostra soddisfazione, dopo una fase di studio e d’impegno assai complicato da parte dell’ufficio Ragioneria che ha dovuto superare quelle che la Corte dei Conti valutò come “le gravi irregolarità contabili rilevate, con riferimento al rendiconto 2014”.

Una vittoria contro chi tifava per il dissesto, prospettiva nefasta da evitare con ogni mezzo che avrebbe gravato sulle tasche, già assai vessate, dei contribuenti sciclitani.

Sono stati superati i quesiti posti a condizione ai fini dell’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario per il quale ringraziamo sentitamente l’ex Assessore Giorgio Vindigni per l’attività di coordinamento politico svolta e per essere riuscito ad intraprendere la via definitiva del risanamento dell’ente, così come ci eravamo impegnati con gli elettori.

Ci stranisce il tentativo della giunta di far passare l’importante notizia dell’approvazione del Piano di Riequilibrio come un fatto di ordinaria amministrazione con quella disinvoltura tipica di chi sembrerebbe dire: ”Ne potevamo fare anche a meno”. La notizia data in consiglio comunale dal neo-assessore al bilancio è stata, per disonestà intellettuale applicata alla politica, derubricata ad un fatto di routine. Né il sindaco ha saputo pubblicamente dare atto all’ex assessore Giorgio Vindigni del risultato straordinario ottenuto. Le regole della politica impongono dichiarazioni pubbliche e non solo private.

Il rigore imposto dal piano di riequilibrio è la via maestra da seguire, con tutti i monitoraggi del caso. Ma l’amministrazione, priva di qualsiasi maggioranza, ha dovuto abbandonare ogni progettualità politica avventurandosi in scelte acrobatiche in nome del mantenimento delle poltrone.

L’adozione del Bilancio di Previsione, depositato in Consiglio il 6 agosto e deliberato dopo un ingiustificato ritardo il 2 ottobre, non ha visto volutamente presenti i due nostri consiglieri comunali. Dalle dimissioni di Giorgio Vindigni si sta verificando una sorta di liberazione anarchica sulle scelte e sulle cose da fare in carico al documento di programmazione economica.

Una sorta di assalto alla diligenza senza limiti e ritegno, in barba alle regole procedurali. Sono stati presentati e ripresentati in aula, anche in corso di dibattito, emendamenti, che vedono la firma di diversi gruppi politici presenti in consiglio, in dispregio alle normali procedure dettate dal regolamento e dalle norme che disciplinano la deliberazione del bilancio di previsione. Il risultato ha fatto esprimere ad alcuni consiglieri a bilancio approvato che “finalmente è cambiato il clima!”.

Ricordiamo, in primis a noi stessi, che lo “scialacquo” non c’è consentito e sarebbe auspicabile un atteggiamento politico e amministrativo più responsabile e, soprattutto, rispettoso delle regole e in linea con la legalità.

Il risanamento finanziario non è una conquista per sempre.

L’etica della responsabilità che deve guidare i processi di sviluppo nel sistema cittadino impone il rispetto dei numeri e degli obiettivi che si fondano sul rigore finanziario, sempre urgente nel periodo storico attuale, che è espressione di elementare esercizio di democrazia, in quanto garantisce il documento contabile nei confronti di quanto l’amministrazione deve rendere in termini di servizi certi ed efficaci alla collettività.

Al di fuori di questo quadro, entriamo nel campo minato dell’irresponsabilità politica. Il rispetto delle regole, la tanto decantata legalità dove sono andate a finire? Il “tirare per la giacca” i funzionari e il collegio dei revisori non è un buon esempio di rettitudine e correttezza. Abbiamo assistito a dichiarazioni contrarie e firme di pareri favorevoli.

Detto questo, i compiti a casa non sono finiti. Il risultato raggiunto con il Piano di Riequilibrio è solo un pezzo di un ragionamento. L’altro è legato alla gestione dello stesso che deve tenere conto dei paletti e dei limiti economici finanziari imposti dalla magistratura contabile. Il clima, egregi amici colti da improvvisa euforia, non è cambiato. Si vede in fondo al tunnel una luce. Non perdiamola di vista e seguiamola con modestia e passo fedele. La città attende e non smetterà di guardarci.”

Cittadini per Scicli

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