Pd,Italia Viva,PSI: “ Che fine ha fatto il Baratto amministrativo?”

Riceviamo e pubblichiamo:
“Le azioni virtuose dei singoli cittadini a beneficio della collettività potrebbero diventare una risorsa “ regolamentata” per il Comune. “ Così Pd, Italia Viva e PSI rilanciano la proposta che la consigliera Marianna Buscema aveva già presentato nel 2017 con la quale proponeva al Comune di adottare il “baratto amministrativo”.La proposta dopo essere stata bocciata una prima volta in consiglio comunale nel 2017, è stata ripresentata dalla consigliera Buscema nel 2018 e finalmente è stato approvato . Dall’approvazione sono ormai passati quasi due anni ma non esiste ancora un regolamento che possa permettere di utilizzarlo con benefici certi per i cittadini e per il Comune.
Il baratto amministrativo è stato introdotto dal Decreto Sblocca Italia del 2014 e consiste nella possibilità per i contribuenti in difficoltà economica di barattare il pagamento delle imposte locali, come Imu, Tasi e Tari, con lo svolgimento di lavori di pubblica utilità. Il baratto amministrativo rappresenta una delle più recenti misure di promozione della sussidiarietà orizzontale e potremmo definirlo come uno “scambio di servizi” tra Comune e cittadini.
In pratica, nel caso di tasse scadute e non saldate di competenza del Comune (come Imu, Tasi e Tari) è possibile ottenere uno sgravio dell’importo dovuto offrendo il proprio lavoro a favore della comunità.
Criteri, regole e condizioni per la realizzazione degli interventi devono essere stabiliti con delibera del Comune e, in sostanza, i cittadini possono pagare le tasse lavorando a titolo gratuito per il proprio territorio offrendo servizi di manutenzione, pulizie, abbellimento di aree verdi, piazze o strade del territorio urbano o extraurbano. Un primo ostacolo che aveva fatto bocciare la prima volta la mozione della consigliera Buscema era legato al bilancio comunale. Infatti sembrava difficile riuscire a bilanciare le “mancate” entrate che il Comune potrebbe avere con l’attuazione del Baratto Amministrativo. Per questo la seconda volta, quando finalmente è stato approvato si era lanciata l’idea di mettere tra le attività di pubblica utilità ammesse al baratto amministrativo esclusivamente lavori già previsti e finanziati in bilancio in modo da non creare degli squilibri. Ad esempio :è prevista una somma per la pulizia delle borgate?Si può intervenire in quel caso con lo strumento del baratto amministrativo . i lavori svolti dai cittadini vengono a compensare il pagamento di alcune tasse ( entrate per il Comune) il quale avrebbe un esborso economico minore per la pulizia ad esempio della borgata. Ci sarebbe una compensazione tra ciò che non si incassa e ciò che si dovrebbe spendere e non si creerebbe squilibrio in bilancio.Solo che dal 2018 i buoni propositi, in virtù della mozione approvata, non hanno trovato una rispondenza regolamentare.Sarebbe ora dicono PD, Italia Viva e Partito Socialista di dare un regolamento certo a questo strumento che potrebbe indubbiamente portare benefici a tutta la collettività.
Omar Falla (segretario Pd)
Marianna Buscema( Italia Viva)
Armando Fiorilla (segretario PSI)

Lascia un commento