Infettate dal virus dell’intolleranza, dell’odio e del razzismo

La Casa delle Donne di Scicli esprime totale e profonda solidarietà e vicinanza a Fara, la giovane donna eritrea sbarcata a Pozzallo qualche giorno fa, con una bimba partorita nei lager libici, dopo aver subito uno stupro e diventata un simbolo nella giornata contro la violenza sulle donne. Ricoverata la bimba nel reparto neonatologia dell’ospedale Paternò Arezzo di Ragusa, Fara è stata oggetto di un gravissimo episodio di “intolleranza” da parte delle altre madri che ne chiedevano l’allontanamento per paura di infezioni.

Pur sforzandoci di comprendere l’ansia e la paura delle madri per la salute dei loro figli, ci sentiamo profondamente indignate per un simile comportamento e preoccupate nel constatare come il virus dell’intolleranza, dell’odio abbia “infettato” e contagiato gran parte della popolazione. La nostra associazione è impegnata da sempre e proprio per sua natura nell’accoglienza e nella solidarietà verso le donne in situazioni di vulnerabilità e fragilità, ci attiveremo concretamente per aiutare Fara, continueremo a restare umane.

Casa delle Donne di Scicli

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