Il sarto Mariotta: “a 15 anni già in sartoria”.

Ci sono dei personaggi a Scicli che, per la loro presenza sul territorio, la perizia nelle attività svolta ed il fatto di essere particolarmente conosciuti in città, hanno contribuito a costruire la storia recente della nostra comunità. Il sarto Bartolomeo Mariotta, con la sua storica sartoria in Corso Mazzini, è certamente uno di questi. Ecco perché, quando Tonino Trovato ci ha proposto un reportage sul Gds per raccontare la storia di questo nostro encomiabile concittadino, non abbiamo esitato un attimo.   Bartolomeo Mariotta, ha compiuto 84 anni lo scorso 26 gennaio, e continua ancora a condurre la sua sartoria nel centro di Scicli. Nel 2018 è stato chiamato a prendere parte alla fiction di Montalbano: gli ha fatto molto piacere partecipare.

Risponde di buon grado alle domande di Tonino!

Da quando svolge l’attività di Sarto?

Ho iniziato questa attività all’età di 15 anni. Quella che prima era una passione, poi è divenuto il mio mestiere di una vita. E dire che la scelta di affacciarmi a questa professione, all’inizio, fu dettata da una necessità. A 15 anni, infatti, avevo problemi alle ginocchia, quindi mio padre decise di affidarmi ad un sarto, dove potevo stare seduto. Da lì e’ cominciato tutto.

Poi venne l’esperienza di Siracusa.

Dopo due anni conobbi un sarto Siracusano che mi chiese di lavorare con lui. Era il sig. Vittorio Cartia. A Siracusa il modo di lavorare era molto differente in quanto tutti i sarti erano come una famiglia dove, se avevano bisogno di un garzone (in base alle esigenze del momento) si aiutavano vicendevolmente. Io da garzone accettavo questo modo di lavorare. Capivo che era una buona scuola di sartoria e, a mio avviso, imparavo la vera arte del cucire, anche se – devo ammetterlo – in quegli anni in cui si ricostruiva l’Italia le condizioni erano molto difficili.

Quando ha aperto la sua prima sartoria?

Era il 1963. Aprì la mia prima sartoria e da quell’anno non ho smesso di lavorare. Probabilmente perché ho amato da subito questo mestiere che mi ha regalato (e continua a regalarmi!) grandi soddisfazioni. Forse questo è stato il segreto di tanta longevità professionale.

Dove era situata la Sua prima bottega?

La mia prima sartoria era situata in via Nazionale vicino alla sezione del Movimento Sociale.

Nessuno dei suoi figli hanno raccolto il testimone.

Li ho sempre lasciati liberi di seguire le loro attitudini e sono contento di quello che fanno. I miei due figli svolgono altre attività (uno è Maresciallo dei Carabinieri l’altro è laureato in Scienze di tecnologia Alimentare e svolge la professione di consulente alimentare).

Ha sempre confezionato vestiti per occasioni importanti?

Si, ho sempre confezionato vestiti per cerimonie importanti. Per me il cucito e’ stato anche un modo di comunicazione visiva. Per questo sono riuscito a portarmi dietro i più affezionati clienti.

Quali tipologie di abiti ha confezionato con maggiore frequenza?

Più spesso ho confezionato abiti da cerimonia e divise militari. Devo dire che, con il passare degli anni, il nome della sartoria Mariotta ha saputo travalicare i confini di Scicli e quelli della Provincia. Per me è un motivo d’orgoglio.

Che particolarità hanno le divise Militari?

Hanno l’esigenza di coprire per intero il corpo di chi li indossa, a differenza del classico vestito che è coperto in parte.

Ci ricorda qualche aneddoto di qualche committente di abiti militari?

Mi ricordo, in particolare, un ufficiale dei Carabinieri al quale ho confezionato una divisa e un cappotto. Dopo qualche tempo costui è andato a lavorare a Roma per svolgere l’attività di Segretario del Generale Capo dell’Arma. Ho avuto il piacere di conoscere quest’ultimo che, apprezzando molto il mio modo di lavorare, mi ha chiesto di confezionargli una divisa… per me è stato motivo di grande orgoglio. Devo dire, però, che ho ricevuto richieste di confezionare abiti da esponenti di tutte le Forze dell’Ordine.

Perche questo mestiere sta via via scomparendo?

Il mio mestiere va via via scomparendo perché ci vuole grande dedizione e pazienza per svolgerlo. Probabilmente c’è stato anche qualcuno che, come me, si è sentito un artista mancato e, forse, con un po’ di superbia, ha pensato di tradurre la propria arte nel cucire abiti! Come dicevo è un mestiere di grande dedizione e non bastano le 6/8 ore giornaliere per svolgerlo. Il vero sarto è colui che, se il lavoro non riesce bene ,scuce il vestito e ricomincia il lavoro dall’inizio! Un detto dice ” Se un sarto non scuce non è sarto” oramai i clienti sono istruiti, quindi un vero sarto è costretto a fare un ottimo lavoro.

Ci dice il nome di qualche bravo sarto che ha conosciuto?

A Scicli veniva un bravo Sarto modicano di Cognome Guccione (era il padre di Piero…scomparso lo scorso mese di ottobre ndr.) ed un altro era l’Avanzato di Santacroce. Poi tutti i sarti di Scicli hanno desiderato un abito cucito da me, queste sono belle soddisfazioni.

Conobbe sua moglie grazie al suo mestiere!

E’ vero, conobbi mia moglie perché era venuta nella mia bottega per imparare il taglio e cucito dei pantaloni. Mi colpì subito ed imparai a conoscere la bella persona che era. Al capezzale suo padre mi chiese di pensare alla figlia. Devo dire che ne ero già innamorato. Ho mantenuto la promessa!

Tonino Trovato e Marco Causarano

                                                                                              Foto di Tonino Trovato

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