“Il cane di terracotta”: la lettura e l’ascolto, a sorpresa, una sera di giugno

Serata di piacevole ascolto nel nome di Andrea Camilleri ieri sera a Palazzo Spadaro. “Il cane di terracotta” è certamente il romanzo poliziesco più coinvolgente dell’autore agrigentino e leggerlo fa bene alla mente e al cuore. Così sentirlo “recitare” di presenza, sia pure in alcune pagine, può succedere di scoprirlo nella sua dimensione poetica. E’ successo ieri sera grazie ad un gruppo di “lettori” sciclitani, non professionisti eppure capaci di renderne immediato e diretto il testo. La serata, organizzata da Start Scicli, nella veste in questo caso di gruppo culturale, ha offerto tutto questo; con semplicità e rispetto verso l’autore e la storia che racconta. Rispettoso anche l’atteggiamento con cui ci si è posti nei confronti del pubblico, interessato ad ascoltare (oggi è quasi un lusso, nella affollata comunicazione di massa) parole che portano, tra l’altro,  messaggi di vita in una storia di morte.  Bravi quindi questi lettori: la giovanissima Maria Sofia Ciavorella (un prologo il suo leggere perfetto, in omaggio al Camilleri-Tiresia), la sorprendente Francesca Pisani (tonalità e dizione da manuale), l’inaspettato Venuti-Montalbano e la spalla Conte-Augello, il duo Carmelo Conti- Carmelo Trovato. E bravi anche i musicisti dell’Hiblea Ensemble, capaci di rendere più completa  l’attenzione e la stessa atmosfera, con sonate di grandi autori.

Sarebbe utile ripetere la manifestazione in una delle prossime “Sere d’estate”, magari all’aperto e in un luogo di bella architettura.

F.C.

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