Gran finale per “Le Vie dei Tesori” sabato 21 e domenica 22 ottobre a Scicli e nel Val di Noto.

Alla grande il secondo appuntamento con Le Vie dei Tesori in Sicilia. Lo scorso fine settimana a Scicli – che con Ragusa sta conducendo una sorta di sì affettuosa disfida a colpi di visitatori, c’è veramente un testa a testa di numeri tra le due città – le regine sono le grotte di Chiafura, dove pare di sentire le voci dei poverissimi contadini che negli anni Cinquanta vivevano ancora qui, una realtà che con Pasolini e Carlo Levi arrivò anche in Parlamento. Ma da non perdere anche l’antica farmacia Cartia dove ci si ritrova immersi tra albarelli, vasi da medicina, pozioni, decotti, che paiono dormire negli scaffali; il museo spontaneo delle “carcare”, le antiche fornaci usate ancora negli anni ’60 per ridurre la pietra in calce alla chiesa di san Vito mentre al Museo del costume e della cucina, a piano terra dell’antico monastero di San Michele, ci si perderà tra le pieghe degli abiti d’epoca, entrando anche in una cucina popolare ricostruita. Al complesso di San Giovanni Battista si seguirà il percorso delle monache benedettine, ci si potrà affacciare dalle gelosie della clausura e si salirà ancora fino ad arrivare alle antiche campane; si visitano la chiesetta rupestre della “Scalilla” e Santa Teresa, sorta dibomboniera rococò.

Un gran finale straordinario con tutte città pronte a fare a gara per offrire le esperienze più amate, in questo ultimo weekend (sabato 21 e domenica 22 ottobre) delle Vie dei Tesori. Si potrà entrare di notte nel duomo di san Giorgio a Ragusa (quattro turni, solo domenica dalle 20.30 alle 22.30), ma anche partecipare ad un tour al tramonto per photolovers (semplici appassionati e fotografi già rodati) tra i vicoli e le stradine di Ibla cercando lo scorcio  più particolare, con la guida di un esperto di fotografia del paesaggio e travel. E non solo, a Scicli è tutto pronto per l’appuntamento più atteso: domenica alle 9,30 un percorso straordinario di Tanit Scicli, alla scoperta del cimitero monumentale della cittadina barocca. Ci sono voluti due anni di ricerche archivistiche e sul campo per costruire il tour ma eccolo: tra cappelle liberty e architetture neoclassiche, mausolei gentilizi e semplici lapidi, balza fuori la storia della città, e dei suoi rapporti umani e sociali tra ‘800 e ‘900.

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