DOPO IL LOCKDOWN LA QUERELA! QUI A SCICLI. -di Marco Causarano

La notizia, trapelata in questi giorni, è questa: la Polizia Municipale di Scicli
 - nelle settimane scorse - ha sporto querela nei confronti di un giovane della 
città per violazione dell'art 595 c. 2 del codice penale ovvero per diffamazione!
In sé, è vero, non sarebbe una gran notizia, perché il corpo dei Vigili Urbani di 
Scicli ha tutto il diritto (anzi ha proprio il dovere) 
di tutelare la propria reputazione dinanzi a fatti che rischiano di minarne 
il prestigio.Epperò (scriviamo questo articolo proprio perché ci sono almeno due 
però!), da un canto si tratta di una novità assoluta (la querela non è proposta 
dal Comune di Scicli ma direttamente dalla Polizia municipale), dall'altro è 
rilevante andare a capire quali sono i fatti che vengono contestati a questo 
concittadino che, peraltro, abbiamo contattato.
Costui , infatti,  risulterebbe indagato per due video caricati su Facebook. 
Entrambi realizzati durante il periodo del Lockdown. Entrambi riguardanti la 
circostanza che l'auto dei Vigili Urbani andasse in giro per la città diffondendo 
da un altoparlante la voce del Sindaco che raccomandava di stare a casa per le note
 vicende del Coronavirus.
Con il primo video il "nostro" fa la parodia all'auto dei Vigili, associando alla 
stessa la voce che tutti abbiamo sentito almeno una volta nella vita : "è arrivato 
l'arrotino...".
Con il secondo video (questo è il secondo però) con la voce remixsata del Sindaco 
Giannone che richiama "Attenzione, attenzione... Non dovete uscire di casa....ecc." 
Un po' sulla falsa riga del tormentone Social di fine 2019,quando Giorgia Meloni 
era stata presa a bersaglio per quel suo discorso a sfondo di genere 
"Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre..." che, per quanto mi riguarda, 
i miei figli mi avevano proposto di ascoltare, poiché tale video aveva provocato 
in loro grande ilarità.
Ecco lo sottolineo perché è proprio questo il punto:qual è il confine tra ilarità 
e diffamazione? O forse sarebbe meglio dire fra satira e diffamazione?
Lo dico con grande rispetto dei Vigili di Scicli, ma a noi, quella del giovane 
remix, sembra una semplice goliardata che nulla toglie alla reputazione della 
Polizia municipale e anzi, in quei giorni di pesantezza diffusa, iniziative come 
quelle potevano servire a stemperare gli animi ed a consegnarci qualche sorriso 
smarrito. Stessa considerazione vale anche per l'altro video, quello che riguarda 
il primo cittadino.
Qui, però, ci sia consentito, il però richiede degli approfondimenti , perché 
essendo il sindaco anche un politico è di assoluta necessità escludere che Giannone
 o qualche altro rappresentante dell'amministrazione comunale (mi riferisco a 
qualche politico) abbiano avuto alcun ruolo in questa querela promossa dai Vigili. A nostro avviso, infatti, è necessario sapere con certezza che nessuno di essi sia stato sentito prima della decisione di sporgere querela, nemmeno per un semplice confronto informativo . Perché diversamente, sarebbe francamente inaccettabile che, quello che appare come un gesto di satira, venga affrontato con una denuncia penale. Ne andrebbe del corretto dibattito democratico in città. Sul potere si deve poter parlare ed anche scherzare, fare sarcasmo ecc. Sono le regole della democrazia. Sono le regole che ci siamo dati da quando abbiamo la Costituzione Repubblicana.
Gli esempi in cui queste regole sono saltate sono tante e, per lo più, attengono a
 pagine buie della storia. Sono pagine in cui il potere è risultato autoritario e, 
per questo, più debole . Si pensi al murales romano raffigurante il bacio tra 
Salvini e Di Maio cancellato all'indomani della nascita del primo governo Conte. 
Era il prologo delle politiche salviniane al Ministero degli Interni e dei decreti
 sicurezza . Si pensi alla vicenda dei manifesti "defissi" durante la gestione 
commissariale del Comune, per restare in ambito locale. Mesi "complessi "per la 
vita dei cittadini e per le loro relazioni con gli amministratori. Erano i giorni 
in cui si poteva accedere al Comune solo su appuntamento ed un dipendente comunale
 chiedeva a qualunque cittadino presente al Palazzo di città le motivazioni della 
sua presenza.
C'è un altro valore, infatti, che ha tanto valore quanto la reputazione delle 
istituzioni ed è la libertà di espressione, in tutte le sue forme.
La politica, prima ancora della burocrazia sulla quale svolge un ruolo di indirizzo
, ha il dovere di rispettare queste prerogative. Adesso, poiché il video sul 
nostro Sindaco è stato al centro delle domande che gli investigatori hanno posto al
 nostro concittadino, è necessario sapere che Giannone e la sua amministrazione non
 abbiano avuto alcun ruolo e che siano rimasti estranei alla querela che la Polizia
 Municipale di Scicli ha voluto sporgere nei confronti della persona indagata. 
Riteniamo indispensabile che il Sindaco faccia questa precisazione per tranquillità
 del dibattito politico cittadino e del normale confronto democratico.
Non basta, in questo senso, un post su Facebook della lista civica di maggioranza 
Start Scicli che, subito interpellata  dal giornalista Bartolo Lorefice, richiama 
un'immagine del comico Luttazzi (quello che subì l'ostracismo di Berlusconi) ed 
una frase di Dario Fo a tutela della satira. La vicenda "merita di essere 
approfondita", per altro, fanno sapere dalla lista di maggioranza in risposta 
alle domande del giornalista.
La città ha bisogno di sapere come sono andate le cose, aggiungiamo noi!
Marco Causarano

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