Iblea Acque, Campo (M5S): “Nomina Guccione calata dall’alto. Dietro c’è l’obiettivo della privatizzazione?”
“Una nomina calata dall’alto, con forti ombre sui titoli”.
È nettamente negativo il giudizio della deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo (nella foto) sulla designazione, da parte dei sindaci della provincia di Ragusa, di Stefano Guccione ai vertici di Iblea Acque, “sulla quale – dice la parlamentare – si stagliano ombre sui titoli, inoltre la sua precedente esperienza è stata proprio alla guida dell’ATI di Enna, comune che non ha certamente brillato per efficienza, anzi”.
“La nomina di Guccione – afferma Campo – nonostante sia stata presentata come una selezione pubblica, reca i segni di una decisione politica, calata dall’alto e dettata da logiche di appartenenza più che di merito. Il fatto, poi, che sia maturata proprio nei giorni successivi alla visita del presidente della Regione Renato Schifani presso la Fiera Agricola Mediterranea di Ragusa alimenta più di un sospetto. In fatto di poltronismo nel sottogoverno, Schifani non è secondo a nessuno.”
“L’analisi del profilo professionale di Guccione – sostiene ancora Campo – solleva dubbi concreti sulla legittimità della designazione. Il bando pubblico prevedeva un’esperienza minima di cinque anni come direttore generale in enti o società con determinate caratteristiche, ma, dalle informazioni disponibili, Guccione ricopre tale ruolo presso l’ATI Enna solo dal dicembre 2021, mentre la precedente esperienza all’ATO 5 Enna, come attestato da diverse pronunce amministrative, non aveva natura dirigenziale e dunque non può essere considerata utile ai fini del requisito richiesto”.
“Inoltre – continua la deputata del M5S – l’avviso stabiliva che i candidati non potessero essere dipendenti di amministrazioni pubbliche controllanti o vigilanti, in base all’articolo 11 del Testo Unico sulle Società Partecipate. Anche qui emergono criticità: alla data di scadenza del bando, il 10 settembre 2025, Guccione risultava ancora dipendente della Regione Siciliana, con la decadenza formalizzata solo il 17 settembre successivo. La coincidenza temporale solleva interrogativi sulle dichiarazioni rese in fase di candidatura e sulla corretta verifica dei requisiti da parte della commissione e dei sindaci soci. Per questi motivi, ho presentato un’interrogazione parlamentare volta a chiedere alla Regione di esercitare il proprio ruolo di vigilanza”.
Incomprensibile, infine, secondo Stefania Campo, la scelta di puntare su Guccione per risanare un ente in difficoltà, “vista la sua precedente esperienza a Enna su cui pende un giudizio del tutto negativo”.
“Affidare la guida della società a chi, fino a oggi, ha gestito un’altra realtà idrica che si è distinta per avere il costo delle tariffe più alte della Regione e per le inchieste giudiziarie sulla gestione della crisi idrica, è inconcepibile. La narrazione del ‘tecnico esterno’ più preparato e competente – conclude Campo – non regge. Non vorremmo invece che dietro tutto questo possa esserci un disegno più ampio: quello spingere Iblea Acque verso una crisi irreversibile, dichiararne il default e aprire così la strada alla privatizzazione del servizio idrico. Una prospettiva che coinciderebbe perfettamente con la linea politica del governo di centrodestra guidato da Renato Schifani e con gli interessi dei grandi gruppi pronti a entrare nella gestione, come Ireti. Se così fosse, hanno fatto i conti senza il Movimento 5 Stelle, che si opporrà con tutte le forze e con tutti i mezzi per continuare a difendere il principio dell’acqua pubblica come bene comune e servizio essenziale”.