Sindaco Susino: i primi sei mesi a Palazzo

L’appuntamento è al Municipio, di pomeriggio la vigilia di Natale. Il palazzone è vuoto, ma lui, il Primo Cittadino, nonostante il clima di festa fuori le mura,  è alle prese con carte e documenti nel piccolo ufficio all’angolo del primo piano, diventata la vera stanza del sindaco, dopo il successo televisivo dell’altra, più sontuosa e spaziosa. Ma Franco Susino non se ne fa un cruccio, anzi.

L’intervista l’abbiamo chiesta di mattina, l’ha accolta in maniera positiva.

Rompiamo il silenzio e comincio con le domande.

Come può giudicare questi primi sei mesi a Palazzo di città?

Mesi di fuoco. E’ stato un continuo rincorrere l’emergenza, perchè c’erano scadenze cui fare fronte, difficoltà di cassa (con c’era un euro) e senza nulla togliere alla Commissaria precedente (ma è noto il ruolo che deve avere un Commissario), un Sindaco deve dare risposte alle tante istanze dei suoi concittadini. Di conseguenza ho dovuto rincorrere quotidianamente per dare risposte. A volte siamo riusciti nell’obiettivo, altre volte siamo stati carenti. Affrontare il problema rifiuti, le discariche abusive sul territorio, lo stesso programma estivo, l’inquinamento a mare e quindi la sicurezza dei tanti bagnanti non è stata fatica da poco.  Anzi, dico che praticamente si è dovuto lavorare sodo proprio su quelle cose.

Che cosa ha trovato nel Palazzo? Che cosa non sapeva che esistesse?

Sapevo della situazione economica difficoltosa dell’ente, ma non immaginavo di trovare il disastro finanziario. Sono arrivato forse nella fase più critica di questo processo negativo. Si, avevo sentito parlare di problemi originatisi in tempi lontani, ma non avendo le carte, i documenti come tanti altri non mi sembrava giusto sparare nel mucchio. La prima a parlare con le carte era stata naturalmente la Commissaria Rizza; da allora c’è – come dire – una certezza da affrontare. E così si è avviato un iter. Noi ci siamo insediati nei primi di giugno, ma nei primi cinque mesi dell’anno c’era già stata una diminuizione dei trasferimenti dello Stato del 25% rispetto al 2011 e della Regione del 48% sempre rispetto al 2011. Cioè oltre tre milioni di euro in meno. Agendo in dodicesimi nei primi cinque mesi del 2012 una buona fetta del bilancio comunale a Scicli era stata impegnata e spesa. Così una direttiva che demmo subito ai capi settori fu di operare in dodicesimi ma con le percentuali in meno dei trasferimenti.

Il resto dell’intervista lo trovi in edicola sul n. 24 del 30 dicembre 2012.

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