SCICLI: IL PIANO SPIAGGE E LA NORMALITÀ CHE NON C’È

 Il 9 di questo mese, dunque il prossimo mercoledì, il Tribunale Amministrativo si dovrà pronunciare sui ricorsi presentati da Soprintendenza, Demanio marittimo, Amministrazione Comunale, alcune associazioni e privati cittadini contro alcune presunte irregolarità che riguardano l’autorizzazione e la costruzione di uno stabilimento balneare. Tutto ciò dimostra che a Scicli si sente il bisogno di normalità, ma che quello che è accaduto con il cosiddetto Piano Spiagge non ha nulla di normale.

Lo stabilimento occuperà quasi per intero il tratto balneabile della “spiaggia di ponente” di Donnalucata, nota frazione marinara di Scicli. Come è noto, sull’altro tratto di spiaggia, quello compreso fra lo stabilimento e il molo del porticciolo, vige una ordinanza comunale di divieto di balneazione. Perciò, a rigor di logica, questa estate 2021 residenti e turisti per andare al mare dovrebbero spostarsi in automobile, tranne che, per “comodità”, accettino la costrizione di bagnarsi in un tratto dove per ragioni igieniche è vietato andare in acqua e che nessuno controlli che ciò non avvenga.

 Comunque andrà l’udienza e qualunque sarà la sentenza, è presumibile immaginare la solita inutile divisione fra favorevoli e contrari allo stabilimento. Inutile perché la questione non è “stabilimento si, stabilimento no”, ma è tutt’altra ed è questa: l’Amministrazione con il proprio comportamento omissivo ha impedito alla cittadinanza di esprimersi sul Piano Spiagge. Infatti, dapprima non ha ottemperato ai ripetuti inviti del Demanio di redigere il nuovo Piano, poi ha tenuto nel cassetto quello redatto dal Commissario ad acta inviato dalla Regione. Così facendo, sul Piano Spiagge non hanno potuto esprimersi né il Consiglio Comunale, né la cittadinanza ha potuto avanzare le proprie osservazioni. Nemmeno le borgate marinare hanno potuto fare sentire a propria voce.

 Ora, nulla vieta di pensare che al termine del procedimento “normale” e democratico il Consiglio e la Cittadinanza avrebbero potuto pronunciarsi a favore di uno stabilimento balneare sulla spiaggia di Ponente; ma nulla vieta di pensare che sarebbe potuto accadere il contrario. Quello che è certo, è che in questo modo è passata la volontà dell’Amministrazione, che ha tenuto in vita artificialmente assistita il vecchio Piano del 2007 e, mentre ciò accadeva, andavano a compimento le domande già pervenute.

 Da tutto questo si comprende una unica cosa certa, ovvero che a Scicli c’è bisogno di normalità, ovvero di una amministrazione che agisca per il Bene comune, che faccia esprimere Consiglio e Cittadinanza nei modi prescritti dalle norme, anziché sui social, dove tutto si confonde nel nulla, mentre la man bassa sul territorio e gli interessi di pochi vanno avanti indisturbati.

Gruppo promotore Ass. 100 Passi – Scicli

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