Perchè la Commissione straordinaria non pubblicò sulla GURS la variante al PRG che – di fatto rendeva – IMPERCORRIBILE l’ampliamento dell’ACIF?

Il 14 maggio 2015 si insedia la Commissione Straordinaria, incaricata di amministrare per diciotto mesi il comune appena sciolto per mafia. La commissione è formata da Tania Giallongo, Antonietta D’Aquino e Gaetano D’Erba.

La mission istituzionale, come sempre in casi di comuni sciolti per condizionamenti mafiosi, è quella di bonificare l’amministrazione da interferenze esterne, criminali o meno, per consentire agli elettori di tornare al voto in una situazione di ordinaria agibilità democratica. E su questo i tre commissari si impegnano, durante l’espletamento del loro mandato, fino alle nuove elezioni amministrative che insedieranno il 28 novembre 2016 il nuovo sindaco di Scicli, Enzo Giannone.

L’approfondimento della Commissione è partito preliminarmente da una domanda, la stessa da cui si è mossa nel ricostruire il lavoro della precedente commissione prefettizia d’accesso: e cioè se le pendenze aperte tra il Comune di Scicli da una parte e – dall’altra – il progetto A.CI.F., la piattaforma Vega e i tentativi di sfruttamento della cava di Truncafila siano mai entrate nell’agenda di lavoro dei tre commissari prefettizi (che, val la pena ricordarlo, in quei diciotto mesi ereditarono, e dunque esercitarono, tutti i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio comunale).

La risposta, stando a quanto i commissari hanno riferito in sede di audizione, è negativa: nessuna attenzione alle tre vertenze aperte, nemmeno a quella legata alla richiesta di ampliamento dell’impianto A.CI.F. per poter abbancare 200mila tonnellate di rifiuti petroliferi, nonostante la querelle tra l’impresa e il comune di Scicli fosse entrato – proprio nei mesi del commissariamento – nella sua fase più sensibile e decisiva.

Ricordiamo alcuni dei principali passaggi che si consumano nella fase immediatamente successiva al 29 aprile 2015, data in cui il consiglio comunale di Scicli viene sciolto:

  • il 4 maggio 2015 (ad appena cinque giorni dallo scioglimento) l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente rilascia la V.I.A. per il progetto di ampliamento dell’A.CI.F.;
  • il 14 maggio 2015 si insediano i commissari straordinari;
  • il 16 giugno 2015 si svolge a Palermo, presso il Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, la prima conferenza dei servizi per la procedura A.I.A. relativa al progetto A.CI.F.: i commissari straordinari di Scicli non vi prendono parte[1];
  • il 26 giugno 2015 il capo dell’ufficio tecnico, Spanò, in esecuzione della delibera n. 5/2015 del Consiglio Comunale, emana la determina dirigenziale per la variante al PRG. Non arriverà però la deliberazione ad hoc della commissione straordinaria per la necessaria pubblicazione sui quotidiani e sulla Gazzetta Ufficiale regionale. Per cui la delibera di variante al PRG non viene trasmessa all’A.R.T.A. per l’approvazione finale;
  • il 29 giugno 2015 viene nominato quale nuovo Capo Settore, in sostituzione di Spanò, l’ingegnere Guglielmo Carbone;
  • il 10 luglio 2015 l’A.CI.F. trasmette ulteriori controdeduzioni alla delibera di Giunta n. 125 del 15.07.2014;
  • il 24 luglio 2015 si svolge a Palermo la seconda conferenza dei servizi per il progetto A.CI.F.: i commissari straordinari non partecipano nemmeno in quest’occasione;
  • sempre il 24 luglio 2015, Il Settore Urbanistica e Patrimonio esprime con atto a firma del capo settore, ing. Carbone, e del responsabile del servizio, ing. Spanò, parere di condivisione tecnica “con prescrizione” (previa approvazione da parte della commissione straordinaria) dell’intervento proposto dall’A.CI.F. (il parere viene trasmesso “per conoscenza” anche alla commissione straordinaria senza però alcuna proposta di deliberato);
  • Il 10 settembre 2019 si tiene a Palermo la terza conferenza dei servizi per il progetto A.CI.F.: la commissione straordinaria non si presenta;
  • Il 15 ottobre 2015 si svolge a Palermo l’ultima conferenza dei servizi per il progetto A.CI.F.: nessuno da Scicli;
  • il 3 marzo 2016 l’Assessorato regionale all’Energia rilascia l’A.I.A. per il progetto presentato dall’A.CI.F..

Nel giro di un anno, il destino dell’impianto di smaltimento di residui petroliferi di Scicli viene ribaltato: si passa dall’iniziale e manifesta opposizione del sindaco Susino, della sua giunta e dell’intero consiglio comunale alle autorizzazioni decisive rilasciate dalla Regione: V.I.A. ed A.I.A. Com’è stato possibile? Che percezione dei fatti ebbero su ciò che stava accadendo, durante il loro mandato, i tre commissari? E come mai non parteciparono (pur esercitando i poteri degli organi ordinari) alle conferenze di servizio regionali durante le quali la linea ostativa fino a quel momento seguita verso l’A.CI.F. venne modificata in corsa in senso favorevole all’impianto (anche adducendo, come vedremo nel successivo capitolo, pareri favorevoli mai ricevuti)?

D’AQUINO, già commissario prefettizio del comune di Scicli. Per quanto io possa ricordare delle Conferenze dei servizi, soprattutto delle prime, io non ne ho avuto conoscenza… Dopo parecchio sono stata contattata telefonicamente dal presidente Crocetta che mi chiedeva notizie in merito a questa procedura e io ricordo che dissi che, come Commissione, non avevamo deliberato alcunché perché non c’era stato sottoposto nulla a riguardo.

GIALLONGO, già commissario prefettizio del comune di Scicli. Il 5 aprile 2016 abbiamo saputo che era stata adottata questa autorizzazione regionale per l’ampliamento della piattaforma per rifiuti pericolosi e non, dell’A.CI.F.. In realtà devo dire che fino a quel momento, ecco se questo elemento può essere utile, la commissione non aveva nessuna notizia in ordine a questo impianto. Tra l’altro preciso che appena insediati, avevamo chiesto anche al collega Trombadore che ci aveva preceduto come commissario regionale se

In realtà, la sovraordinata nominata dalla Prefettura di Ragusa, l’ingegnere Adele Giusto, non si insedierà prima dell’8 settembre 2015. E a quel punto, si sono già concluse le prime due conferenze di servizi (la terza si terrà da lì a poco, il 10 settembre).

I componenti del Comitato di Scicli, però, la pensano diversamente: per loro la commissione sapeva perfettamente cosa si stesse discutendo a Palermo in quei mesi.

PALAZZOLO, consigliere del Comitato di volontariato per la tutela della salute e dell’ambiente del territorio di Scicli. I commissari, non solo sapevano quello che dovevano sapere, perché erano ampiamenti avvisati e questo si riscontra facilmente dalle carte disponibili, ma i loro poteri del sindaco non possono essere delegati. In ambito A.I.A. non c’è questa possibilità.

FAVA, presidente della Commissione. Sarebbero dovuti andare loro a Palermo?

PALAZZOLO, consigliere del Comitato di volontariato per la tutela della salute e dell’ambiente del territorio di Scicli. Ci devono andare loro e devono dire: “sì, per noi va bene”, “no, per noi non va bene…”. Si devono esprimere obbligatoriamente… Non è demandabile questo intervento.

ROBERTA SCHILLACI, componente della Commissione. Ma qui hanno detto che non sapevano nulla, l’hanno saputo alla quarta Conferenza di servizi. I commissari sono venuti a dire che loro hanno saputo di questo intervento solo ed esclusivamente alla quarta conferenza.

SCHILLACI, consigliere del Comitato di volontariato per la tutela della salute e dell’ambiente del territorio di Scicli. Hanno preso sempre l’atteggiamento di chi si trova lì per caso, il che è veramente – dal punto di vista deontologico, a mio giudizio – poco bello.

E ancora, in una nota integrativa successiva all’audizione del 14 luglio 2020, il Comitato di Scicli ci scrive:

“Come si riscontra dal relativo verbale, la prima conferenza di servizi per il rilascio dell’AIA è stata regolarmente convocata con fax del 22/05/2015 e si è svolta, nei locali del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti il 16 giugno 2015. Nell’elenco dei presenti, in apertura di verbale, si legge ancora: “per Comune di Scicli – settore tecnico: ing. Carbone Guglielmo con delega”.

Dunque, si vorrebbe sostenere che, senza informare la triade commissariale: l’ing. Carbone era stato autorizzato alla trasferta a Palermo per la conferenza del 16/06/2015, con auto comunale; lo stesso ing. Carbone aveva ricevuto una delega formale (da parte di chi?[2]); e, una volta tornato a Scicli, abbia perseverato nel non riferire nulla ai Commissari. Ancora: si vuole sostenere che i Commissari, una volta venuti a sapere tutto questo, lo abbiano ritenuto un comportamento aderente alle regole e congruo agli obiettivi per i quali erano stati assegnati ad un Comune sciolto per mafia e per fatti attinenti alla gestione dei rifiuti, anziché comportamenti da sanzionare e, soprattutto, segnali di allarme di una procedura che avrebbe dovuto essere bloccata e/o posta sotto la più attenta e diretta delle osservazioni.

Torniamo ad altri due passaggi della gestione dei commissari prefettizi sui quali è bene qui soffermarsi.

Il primo punto, che chiama in causa il rapporto tra l’ufficio tecnico e i commissari, è la mancata pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione della variante al PRG di Scicli, adottata come ultimo atto dal consiglio comunale prima dell’insediamento del commissario straordinario nel gennaio 2015. Variante che di fatto avrebbe reso impercorribile l’ampliamento dell’impianto A.CI.F., così come ribaditoci dal Comitato di Scicli:

SAVARINO, membro del direttivo del Comitato di volontariato per la tutela della salute e dell’ambiente del territorio di Scicli. Non poteva assolutamente essere rilasciato quel parere favorevole  dell’unità operativa del dipartimento urbanistico per diversi motivi. Intanto perché in ambito della conferenza di servizio avevano preso atto che c’era una delibera che tutelava l’aria e il funzionario nel parere dichiara “no, quella delibera è priva di efficacia perché non è mai pervenuta al nostro dipartimento”, però era agli atti. Addirittura… il dipartimento urbanistico a prima convocazione non era neppure invitato perché non avevano visto e non si erano accorti che c’era una variante urbanistica, davano per scontato che era una zona che consentiva l’intervento. Poi in prima convocazione si sono accorti che c’era una variante urbanistica e in seconda convocazione hanno invitato quindi il dipartimento urbanistico che è andato là direttamente con il parere dicendo, appunto, che la delibera 5 non era mai pervenuta e non produceva effetti.

Il 26 giugno 2015, tre giorni prima di venire sostituito, l’ingegnere Spanò emana la determina dirigenziale n. 244 al fine di rendere esecutiva la variante. Invece la variante resterà lettera morta a causa della mancata deliberazione dell’impegno di spesa alla pubblicazione da parte della commissione straordinaria. Perché?

La nostra Commissione ha affrontato il punto nel corso di numerose audizioni. Vediamo le risposte in dettaglio: l’avvocato Iacono, il commissario prefettizio Giallongo e l’ingegnere Spanò.

IACONO, avvocato. L’ultimo atto che fa il consiglio comunale prima di essere sciolto è l’approvazione della variante al PRG. Però poi le varianti vanno pubblicate nella Gazzetta Ufficiale al fine delle osservazioni e trasmesse all’Assessorato per l’approvazione. Sciolto il consiglio comunale, l’ingegnere Spanò venne tolto dal settore e gli altri, la commissione straordinaria si guardò bene dal procedere alla pubblicazione. Né la pubblicazione né tanto meno la trasmissione (a Palermo, ndr).

GIALLONGO, già Commissario prefettizio del comune di Scicli. A noi non è stata sottoposta… Su questa questione A.CI.F., delibere da pubblicare, controdeduzioni, parere… la Commissione non è stata mai interessata da parte degli Uffici Tecnici che, forse, ora, come hanno dimenticato di mostrare le convocazioni, hanno dimenticato qualche passaggio…

FAVA, presidente della Commissione. Dal 14 maggio, quando si insediano i commissari, lei ha modo di parlare con loro di quello che sta accadendo, cioè da una parte voi state modificando il Piano regolatore per istituire un parco extraurbano, dall’altra c’è il progetto dell’A.CI.F., le due cose sono confliggenti?

SPANÒ, già capo dell’Ufficio tecnico del comune di Scicli.  Diciamo, ecco, no. Nel senso che la possibilità di interlocuzione non era a livello ottimale, mettiamola così.

FAVA, presidente della Commissione. Ci spieghi un po’ perché non era ottimale.

SPANÒ, già capo dell’Ufficio tecnico del comune di Scicli.  Diciamo, ecco, la percezione che io ricevevo dalla Commissione, parlo a nome mio personale, diciamo che avevo una percezione di non positività… per cui non c’era interlocuzione con i procedimenti avviati. (…) Che è stata tagliata ogni possibilità di interlocuzione al sottoscritto con l’amministrazione lo posso giurare e sottoscrivere. Non c’era la possibilità di interlocuzione. Mi sento di garantire che se non fosse intervenuto lo scioglimento e fossero rimasti gli organi democratici possibilmente la vicenda A.CI.F. avrebbe avuto uno sviluppo diverso.

FAVA, presidente della Commissione. E sulla mancata pubblicazione della variante al PRG?

SPANÒ, già capo dell’Ufficio tecnico del comune di Scicli. Ecco, diciamo che è stato disposto il deposito degli atti, dopo di che la fase successiva da espletare era la pubblicazione dell’avvenuto deposito e quindi aprire la fase delle osservazioni. Ecco, è mancato quello step successivo.

FAVA, presidente della Commissione. A chi toccava, diciamo, gestire questo step?

SPANÒ,. Diciamo, come settore di competenza era il settore dell’urbanistica che doveva procedere… Diciamo, ecco, queste sono delle attività che attengono alla sfera gestionale, ecco, quindi, doveva essere un’iniziativa autonoma dall’Ufficio.

L’Ufficio cui fa riferimento Spanò è quello retto, a far data dal 29 giugno 2015, dal suo nuovo superiore, l’ingegnere Carbone, che dell’evento in questione dà invece questa interpretazione:

FAVA, presidente della Commissione. Arriviamo al 26 giugno del 2015… Come mai la giunta straordinaria non procedette con una delibera per autorizzare la pubblicazione prevista per legge?

CARBONE, Capo dell’Ufficio tecnico Settore 6 del comune di Scicli. In quel periodo si era avviata la commissione straordinaria, sono cambiati i ruoli dei settori… Quindi, il procedimento si è un po’ fermato.

ROBERTA SCHILLACI, componente della Commissione. Sapendo che c’era stata la variante, perché lei e l’ingegnere Spanò non avete accelerato quella pubblicazione?

CARBONE, capo dell’Ufficio tecnico settore 6 del comune di Scicli. Ripeto, l’unica cosa che vi posso rispondere in questo momento, quello che mi ricordo è stato che io non mi aspettavo di prendere il posto di Spanò, con quelle responsabilità, mi è arrivata un po’ tutta una serie di responsabilità addosso, credo che il motivo del ritardo è stato di avere tutta una serie di problematiche addosso e quindi…

SCHILLACI, componente della Commissione. Era semplicemente la prosecuzione di un percorso già avviato all’interno degli uffici…

CARBONE, . Ora non so, in questo momento, se c’erano altri problemi di natura finanziaria, perché per fare le pubblicazioni c’è bisogno delle somme che devono essere apportate in bilancio. Ecco, questo non mi ricordo, se in bilancio c’erano o non c’erano le somme.

SCHILLACI, componente della Commissione. Mi scusi, penso che sia una scusa…

CARBONE, capo dell’Ufficio tecnico settore 6 del comune di Scicli. No, no è una scusa, infatti ho detto non mi ricordo.

Più tranciante, infine, la sovraordinata, l’ingegnere Adele Giusto:

GIUSTO, già sovraordinato tecnico della commissione straordinaria del comune di Scicli. Di questa variante ne ero a conoscenza… abbiamo preso atto che il consiglio comunale a inizio anno, cioè prima che la commissione si insediasse, aveva fatto questa delibera adottando una variante che però non poteva avere seguito perché mancava della valutazione ambientale strategica, anzi non poteva neanche andare in consiglio comunale senza la procedura di valutazione ambientale strategica.

Secondo la sovraordinata, dunque, “l’ultima delibera” del Consiglio Comunale non avrebbe comunque potuto avere seguito perché manchevole della VAS. Un punto di vista, tecnico, che il Comitato di Scicli contesta in toto.

PALAZZOLO, consigliere del Comitato di volontariato per la tutela della salute e dell’ambiente del territorio di Scicli.  L’assessorato regionale aveva in un primo tempo richiesto la VAS poi ha dichiarato che, essendo migliorativa dal punto di vista ambientale, non era necessario.

CONTINUA

 

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