Orazio Ragusa: le ragioni di una sconfitta elettorale

di Marco Causarano

Orazio Ragusa, stavolta, era pronto a fare l’assessore (così, almeno, si sente nel vocale di un comizio girato su watthapp) ed invece si conclude un po’ a sorpresa la sua esperienza all’Ars, dopo quattro mandati condotti sempre dai banchi della maggioranza (Presidenti Cuffaro, Lombardo, Crocetta e Musumeci).
L’impressione netta, però, è che l’esperienza si conclude male perchè stavolta sono stati i voti a mancare al deputato sciclitano.
Proprio a lui che è stato spesso contestato ed oggetto di mille discussioni in città ma sul quale nessun dubbio c’era mai stato su un punto: la capacità di rastrellare preferenze.
3381 voti, di cui 1880 a Scicli, infatti non sono bastati per tornare a Palazzo dei Normanni. L’ultima volta erano stati 5315 in totale (quando era stato eletto con Forza Italia) ed aveva avuto 2130 preferenze nella città di origine.
I voti gli sono mancati sia in provincia, chissà quanto ha pesato la rottura con Pinuccio Lavima ed alcuni ambienti della sanità modicana, sia a Scicli (anche se qui, più o meno, ha mantenuto il trend dell’ultima votazione). Certo è che, dopo le 5105 preferenze nel 2006 ed il boom di 6827 della competizione del 2008, gli sciclitani non gli riconoscevano più la valanga di voti che gli avevano riservato alle origini della sua esperienza regionale.
E non basta a lenire il dispiacere il fatto che la lista della Lega abbia preso pochi voti in ambito regionale ed in tutto il meridione d’Italia, perchè Orazio Ragusa non si è contraddistinto nell’ambito della sua lista come raccoglitore di preferenze. Ad esempio nella lista della Democrazia Cristiana che, pure, non ha brillato per preferenze in tutta la regione, è stato il Modicano Ignazio Abbate a tirare la volata ai suoi, permettendo a Cuffaro e company di superare la soglia di sbarramento del 5% e di avere una rappresentanza all’Ars.
Dunque è proprio questo il dato politico che cogliamo in questa elezione: stavolta gli sciclitani non hanno portato Orazio Ragusa alla vittoria. Forse non hanno compreso la scelta della Lega e quella presenza sul palco insieme a Matteo Salvini che adesso, quale primo atto del Consiglio di Ministri, chiede di portare all’ordine del giorno l’autonomia delle regioni del Nord Italia.
Ma Orazio ci sperava in quei voti.
Ci sperava proprio adesso che era riuscito a far eleggere un sindaco espressione diretta del proprio enturage (Giovanni Venticinque, al tempo era di An mentre con Franco Susino il rapporto si ruppre prestissimo). Quel Sindaco Marino che, non più di tre mesi fa, aveva ottenuto oltre 4 mila preferenza in una campagna elettorale in cui proprio Orazio lo aveva accompagnato passo passo ed accanto al quale, proprio nei primi mesi di amministrazione, non era mai mancato (fosse la Festa delle Milizie, o il finanziamento per Chiafura o per accogliere Sgarbi in città).Ed invece i voti di Marino non si sono riversati sul deputato uscente.
Certamente non ha aiutato tutta quel chiaccherare sulla “pizza gratis” che Selvaggia Lucarelli ha ripreso e rilanciato a livello nazionale quale modo vecchio di fare politica.
Certo è che, a chiusura di questa lunghissima esperienza politica, manca un bene o un progetto per il quale il deputato uscente abbia potuto tagliare il nastro con i galloni di deputato. La tanto decantata piscina, il recupero di Chiafura, l’ascensore alla Croce, la Fornace Penna o l’Ospedale di Cumintà (ammesso e non concesso che possa considerarsi un successo politico) ecc. rimangono ancora nelle carte bollate delle Direzioni regionali e non si vedono in città.
Invece rimarrà il cruccio di non essere mai riuscito a realizzare quel famoso allineamento fra Scicli, Palermo e Roma tanto decantato in campagna elettorale che avrebbe dovuto portare benefici ed opere per la città che, in quasi vent’anni di esperienza ancora non si vedono.
Forse rimarrà quello che avrebbe potuto finalmente essere e, invece, forse non sarà mai!

Marco Causarano

(Nella foto, da destra: Ragusa, Minardo, Salvini, dalla pagina facebook dell’On. Ragusa)

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