Il Comitato Micenci suggerisce un soluzione al ristagno dell’acqua sulla spiagga. crive al Sindaco per una soluzione

Gentile signor sindaco, in qualità di utenti fruitori della spiaggia di Micenci ci
permettiamo di suggerire alcuni interventi tecnici per abbassare la falda che spesso
determina il ristagno dell’acqua sulla spiaggia.
L’ intervento da fare è, ovviamente, riattivare il normale flusso delle acque dalla
sorgente principale al fine di evitare sia la creazione di sorgive a monte con i relativi
conseguenti effetti deleteri che la risalita capillare dell’acqua sulla spiaggia . Ciò
porterebbe all’abbassamento del livello della falda che tornerebbe al di sotto della
superficie della spiaggia.
Contemporaneamente c’è da verificare anche la condizione di esercizio del canale
delle acque bianche di Via Lido, e la eventuale presenza di pozzi a perdere, che oggi
contribuiscono a rimpinguare la falda con risalita della stessa.
Con la costruzione delle barriere frangiflutti, antistanti il litorale, avvenuta negli anni
ottanta e l’ampliamento della spiaggia, la sorgente si è ritrovata all’interno del
tombolo della prima barriera e di conseguenza è più soggetta ad ostruzione a causa
dell’insabbiamento con conseguente diminuzione della pressione in uscita
Diversi sono gli interventi possibili, alcuni temporanei altri risolutivi. Come intervento
a breve termine in situazione di emergenza, proponiamo di ricolmare con sabbia tutto
la spiaggia posta a monte della sorgente e soggetta ad allagamento per uno spessore
di almeno 0,5 mt.
Per questa operazione si potrebbe fare ricorso alla sabbia accumulata nel tombolo a
valle della sorgente che si forma tra la barriera e l’originaria linea di riva. Quest’ultima
operazione, periodicamente ripetuta, dovrebbe favorire anche, seppur in via
temporanea, il normale deflusso delle acque della sorgente con il potenziale
abbassamento della soglia del canale di efflusso in mare della sorgente.
Insieme a questo intervento sull’entroterra sarebbe opportuno e necessario
riqualificare l’impianto di smaltimento delle acque bianche raccolte durante le
precipitazioni con la realizzazione di vasche di raccolta, decantazione e di idoneo
smaltimento delle acque piovane, evitando che queste si spandano sulla spiaggia ed
erodano in modo concentrato od in modo diffuso le sabbie attuali e quelle di un
eventuale ripianamento della spiaggia. Stesse opere di riqualificazione sono
auspicabili anche per l’impianto docce a servizio dell’arenile.
Un secondo intervento , considerata la connessione idraulica esistente tra la sorgente
e l’ex pozzo sotto le docce, potrebbe essere quello di ripristinare quest’ultimo in
modo da intercettare almeno in parte i quantitativi d’acqua dolce della sorgente
scaricandoli attraverso un’apposita canaletta in mare con il conseguente
abbassamento del livello di falda,
In alternativa al ripristino del pozzo, nel caso in cui questa operazione dia risultati
deludenti,si potrebbe istallare un sistema di drenaggio di falda superficiale, costituito
da una serie di piccoli pozzi inseriti intorno all’area da drenare tutti collegati ed
attivabili in automatico, mediante una tubazione, ad una pompa aspirante, oppure
una trincea drenante realizzata a monte della sorgente.
Un intervento definitivo, considerata la ciclicità con cui si ottura la sorgente provocata
dalla fluttuante presenza del tombolo venutosi a creare successivamente alla
realizzazione della barriera frangiflutti, potrebbe essere quello di favorire il deflusso
e la ripulitura naturale della sorgente attraverso l’eliminazione della prima barriera e
di conseguenza del tombolo (che rialza la quota di efflusso della sorgiva e ne
predispone l’insabbiamento). L’intervento risulterebbe ineccepibile sotto il profilo
ambientale e avrebbe come conseguenza positiva anche quello di ripristinare la linea
di costa originaria formata da scogli e non da sabbia oltre a non aver bisogno di
interventi di manutenzione periodica.

Per il Comitato Micenci
Laura Maccioni

(Foto repertorio)

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