I rifiuti di Scicli all’estero? Il nostro Comune all’ultimo posto in provincia per la raccolta differenziata.

C’è il rischio vero che il Comune di Scicli sia costretto ad inviare parte dei rifiuti urbani all’estero. La nostra città, infatti, è inclusa in un elenco di Comuni (ultimo posto, purtroppo)che non raggiungendo i limiti percentuali della raccolta differenziata – elenco curato dalla Regione Siciliana – dovrà smaltire in discariche o centri di lavorazione rifiuti operanti fuori d’Italia. E’ vero che l’Ordinanza del Presidente Musumeci è stata contestata già da tante Amministrazioni isolane e qualcuno ha anche fatto ricorso al Tar, ma è altrettanto vero che Musumeci, avendo tutti i poteri quale Commissario per la gestione e smaltimento dei rifiuti in Sicilia, non rinuncerà a mettere di fronte alle proprie responsabilità Comuni e Amministrazioni inadempienti sul piano della raccolta differenziata.

Ma come stanno le cose nel nostro territorio. La raccolta differenziata porta a porta a Scicli è iniziata con la sindacatura Venticinque; entusiamo all’inizio, poi sempre di più i problemi e le difficoltà derivanti da un progetto realizzato a metà e comunque senza le dovute correzioni, strada facendo. Stesso discorso con la sindacatura Susino; la situazione non è migliorata con l’attuale Amministrazione Giannone, per una serie di motivi da collegare alla burocratica gestione del settore a livello provinciale da parte della SRR (ex Ato, ma le facce sono sempre le stesse) e per i ritardi che proprio la Regione Siciliana assomma nell’esame dei progetti di affidamento e gestione della “raccolta rifiuti” e l’attivazione di un più ampio e completo ciclo di smaltimento regionale. Con il Sindaco Giannone, che ha ripreso per sè la delega all’ecologia, la raccolta differenziata è mensilmente tra il 9% e il 10%. Cifre bassissime, se si pensa che la quota organico raggiungerebbe il 35% (stime che vengono dall’ufficio comunale ecologia); ma quest’ultimo dato non può essere sommato a quello generale della “differenziata” perchè – udite, udite – l’organico finisce in discarica come rifiuto indifferenziato. Perchè? Semplice la risposta: non c’è in Sicilia un centro di raccolta e trattamento dei rifiuti organici; o meglio, in provincia di Ragusa ne esistono due realizzati dalla SRR, ma non entrano in funzione per alcuni interventi finali che dovrebbero mettere in esercizio i due impianti di compostaggio.

Attualmente la monnezza indifferenziata di Scicli finisce nella discarica ragusana di Cava dei Modicani, mentre i rifiuti ingombranti che ci ritroviamo quotidianamente ai bordi delle strade provinciali, sulle vie che portano al mare , in prossimità di cassonetti nelle borgate – è ancora sotto sequestro il capannone di raccolta di San Biagio – vengono collocati in discariche autorizzate a smaltire le varie tipologie di “ingombranti”. Una situazione limite cui quotidianamente devono far fronte gli apparati comunali. La buona notizia viene dal nuovo progetto di raccolta e smaltimento rifiuti, approvato anche in sede regionale, e pronto per andare in gara d’appalto con l’Agenzia Eureca. Permetterà una raccolta differenziata estesa a tutto il terrritorio comunale, borgate e zone rurali comprese, durerà sette anni e la ditta vincitrice avrà parametri ben precisi da rispettare, controlli quotidiani da effettuare anche sulle modalità dei cittadini di conferire la “differenziata” e soprattutto una gestione più oculata del personale addetto alla raccolta. La gara dovrebbe essere bandita entro 5 mesi, stando ai tempi della burocrazia regionale.

Sull’ordinanza di Musumeci e in riferimento a notizie di stampa, il Comune di Scicli ha diramato una comunicazione sui dati tecnici e le percentuali. In chiusura leggiamo anche: “Nella considerazione che è in fase di perfezionamento apposito contratto di servizio con impianto di compostaggio, che ha manifestato la propria disponibilità a ricevere la FORSU (Umido-organico) raccolta nel territorio, è ipotesi realistica raggiungere, al 30 settembre prossimo una percentuale di Rifiuto del 30%, obiettivo che svuoterebbe di contenuti la previsione di cui all’art. 3, comma 5, dell’ ordinanza n.4/Rif. del 07/06/2018.”

Franco Causarano

(Foto Nove TV)

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