I DUBBI DELLA CORTE DEI CONTI SULL’ ATTUAZIONE DEL PIANO DI RIEQUILIBRIO DEL COMUNE DI SCICLI. di Marco Causarano

C’è una nota della Corte dei Conti-Sezione di Controllo per la Regione Siciliana della scorsa settimana, indirizzata all’Organo di Revisione dell’Ente, al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale di Scicli che sta creando forte allarme e grande imbarazzo sul reale stato dei conti del Comune di Scicli, a fronte delle rassicurazioni che nei scorsi mesi erano venute dall’Amministrazione Comunale sulle politiche di risanamento che proprio l’Ente comunale stava conducendo.

Come noto, infatti, alla magistratura contabile spetta verificare lo stato di attuazione ed il raggiungimento degli obiettivi intermedi del piano di riequilibrio pluriennale dell’ente (approvato dalla stessa Corte con Deliberazione 167/2019/PRSP), per verificare che gli impegni assunti dal Comune siano realmente svolti e che le promesse non rimangano tali. Proprio per garantire lo svolgimento di tale verifica, dunque, l’Organo di Revisione, lo scorso 5 marzo 2020, aveva trasmesso ai Magistrati palermitani apposita relazione. E proprio dall’esame di quella relazione, invece, cominciano i dubbi posti dai Magistrati contabili che adesso chiedono una serie di chiarimenti al Comune di Scicli,.

Andando al contenuto delle rimostranze dei giudici, infatti, con riferimento ai dati del 2018 (fonte rendiconto finanziario), vengono individuate delle difformità nei valori comunicati “rispetto a quelli indicati nella banca dati BDAP”. Ergo, i numeri non tornano.

Con riguardo ai dati dell’anno 2019, invece, la Corte pone la sua lente d’ingrandimento addirittura sulla “natura dei dati trasmessi” che sarebbero stati genericamente qualificati come “dati di preconsuntivo 2019”, non rendendo agevole una puntuale ricostruzione di quanto intervenuto nel periodo oggetto di scrutinio. Al riguardo, infatti, viene richiesto l’invio del rendiconto 2019 approvato dalla Giunta Comunale, poiché proprio il fondamentale atto finanziario non sarebbe stato trasmesso a Palermo

Tanto premesso, pertanto, i giudici stilano una sfilza di ulteriori dati che vengono richiesti quali ulteriori elementi di conoscenza che, certamente, richiederanno un atto integrativo da parte dell’Organismo di Revisione.

Fra, questi, in particolare, segnaliamo i dati sugli equilibri di cassa, gli equilibri complessivi, il risultato di amministrazione rivisto alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale 4/2020. Ed ancora, dalla relazione semestrale trasmessa non vengono riportate le informazioni di dettaglio relative al Fondo Crediti di dubbia esigibilità sia per l’anno 2018 che per il 2019.

Sotto altro, profilo, invece appare preoccupante la notazione dei giudici contabili nella parte in cui rilevano come “l’andamento delle riscossioni, sulla base dei dati comunicati dall’ Organo di revisione, registra una preoccupante rallentamento capace di incidere pesantemente sugli equilibri dell’ente e pregiudicare la sostenibilità del piano di riequilibrio”. Per l’appunto, su quest’ambito, i dati riportati dall’Organo di revisione vengono giudicati “assolutamente insufficienti”.

La Corte, ancora, chiede di conoscere i motivi del ritardo nel processo delle dismissioni programmate con le apposite deliberazioni consiliari mentre, con riguardo alle misure di risanamento programmate (le entrate) , rileva come abbia avuto evidenza solamente di una parte delle misure di mitigazione previste, chiedendo le restanti parti; sotto altro profilo, invece, la Corte evidenzia come su alcune delle voci indicate (l’irpef) l’importo sia chiaramente “sovrastimato”, e si vuole  conoscere “quali misure alternative l’Ente abbia individuato per far fronte a questa minore entrata pari, nel primo quinquennio, ad euro 487.856,10”.

Squilibri, ancora, vengono rilevati fra entrata ed uscita con riguardo alla Tari, rispetto ai valori deliberati dal Consiglio Comunale con delibera consiliare del 30/03/2018. Ritardi, infine, vengono denunciati sui debiti fuori bilancio che avrebbero dovuto essere riconosciuti al 31.12.2019 e quelli effettivamente riconosciuti (con una differenza di oltre 7,5 milioni di euro). Al fine di avere i chiarimenti necessari, la Corte assegna all’Organo di Revisione dell’Ente 30 giorni di tempo.

Alla luce di tutto quanto rilevato, pertanto, si annuncia un mese di agosto infuocato per l’assessore con delega al Bilancio (Ignazio Fiorilla) e per quello con delega ai tributi (Bruno Mirabella), ma anche per i rispettivi settori del Comune di Scicli (Finanze e Tributi). Come cittadini, naturalmente, ci aspettiamo che, una volta predisposto l’atto d’integrazione richiesto dai magistrati contabili, il Consiglio Comunale e la stessa comunità vengano portati a conoscenza delle misure di mitigazione assunte dall’ente per far fronte alle richieste della Corte dei Conti. Se i giudici contabili non dovessero essere soddisfatti nelle loro istanze, come noto, andrebbe in crisi il Piano di Riequilibrio così faticosamente raggiunto dall’ente con tutte le conseguenze contabili che da ciò deriverebbero: in primis il dissesto finanziario!

Marco Causarano

 

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