Guccione fuori dalla mischia, ma mai fuori dal mondo. Le letture al “Convento”.

Memoria, riflessione, valori: i tre concetti attorno a cui ieri sera è ruotata, al Convento del Carmine,  la serata di letture per ricordare Piero Guccione nel 2° Anniversario della scomparsa. Testi ben conosciuti di scrittori, poeti, intellettuali come Bufalino, Citati, Sciascia, Scianna,  Belgiorno, Malatesta, Piaff, Motta, Sgarbi, Jelloun,  ed altri, che riascoltati hanno dato modo di ricordare ma soprattutto coinvolgersi in quella che è la pittura del nostro caro e grande artista. Ottimamente letti,  quasi interpretati da Daniela Fava, Roberto Ferrara e Francesca Pisani, i testi critici e le poesie ci hanno riconsegnato il Guccione maturo e fortemente legato al “piano alto di nobiltà concettuale e morale, fuori dalla mischia, anche se mai fuori dal mondo” (per dirla con Francesco Gallo). O ancora “Guccione come il guardiano del faro, che presidia la civiltà, osservando l’ultimo orizzonte, misurando il suo e il nostro destino con l’infinità del mare” (Vittorio Sgarbi”.

Utilissima l’introduzione di Giuseppe Pitrolo, (assente per motivi di salute Paolo Nifosì); concreto l’intervento dell’Ass. alla cultura, Caterina Riccotti, che ha reso partecipe l’uditorio attorno agli impegni che riguardano l’Archivio e la Fondazione Piero Guccione – oltre che la collezione stabile di opere-  al Convento del Carmine.

F.C. (nella foto i tre lettori della serata)

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