Due camminatori scoprono Scicli. Conversazione con Elisa e Walter. A piedi per la Sicilia per il “Cammino adagio”.

Li incontriamo nella sede del Brancati. Sono due giovani, Walter Capella, geologo 34 anni ed Elisa, 26enne attrice naturalista. Il primo arriva dalla provincia di Trento, Elisa da Vicenza. Sono camminatori a piedi, partiti da Palermo nel mese di ottore e sono arrivati a Scicli il 4 gennaio scorso; saranno nella nostra città fino alla prima settimana di febbraio. Hanno un progetto molto interessante dal titolo significativo “Camminare adagio”. Tengono un Blog sul web dal titolo appunto “Camminoadagio. com”, che aggiornano quotidianamente, con annotazioni sui luoghi e le persone che incontrano, raccontano storie, fanno interviste. Completano il lavoro con bellissime fotografie e video.
La conversazione è spontanea. Chiediamo:

  • La Sicilia a piedi. Perchè?
    Elisa-“Fondamentalmente per vedere i luoghi, le cose, incontrare le persone; ma con la lentezza del tempo per mettermi in contatto con gli altri e con me stessa. I siciliani sono una bella sorpresa, accoglienti e gentili. Ci fanno scoprire il territorio in modo naturale e spontaneo”.
    Walter-“Questo progetto non è circosritto alla Sicilia. Diciamo che è come un incubatore per le altre Regioni. Siamo partiti da Palermo il 16 ottobre e abbiamo già fatto 300 chilometri a piedi; alla fine saranno 800. Dalla città capoluogo regionale un percorso interno, toccando paesi tra colline e vallate dedite all’agricoltura estensiva e alla pastorizia; poi Agrigento e nella Valle dei Templi e dei cicli astronomici la bellezza del paesaggio. Negli Iblei il cammino è terreno africano. Prima Ragusa, poi Modica e adesso Scicli.”
    -A Scicli che cosa succede?
    Elisa-“In primo luogo un riordino del cammino già fatto e degli appunti e articoli da pubblicare sul Blog. L’incontro con Sergio Trovato ci apre altre situazioni di luoghi e di persone. Scopriamo il barocco e capiamo sempre di più il Val di Noto, la sua storia, la sua bellezza”. Passiamo le giornate con il lavoro interno di documentazione e naturalmente incontriamo persone, giovani che ci sorprendono per la normalità di vita e di progetti.”
    Walter-” Con Sergio abbiamo parlato molto della Scicli del passato, una città quasi nascosta: il terremoto del 1693 che negli anni e forse nei secoli a seguire diventa una calamità che crea e determina una riqualificazione del territorio, una bellezza nuova. Gli approcci con le persone sono spontanei, non c’è titubanza nel parlare, e questo è incoraggiante anche per noi.”
    -Cosa vi colpisce del territorio, oltre al barocco?
    Walter-“Mi hanno colpito i muretti a secco, l’organizzazione degli spazi, con le case bianche, sorpreso anche del verde diffuso nelle campagne in questa stagione, i pascoli; insomma un paesaggio invernale che per certi aspetti è già primavera. E siamo a gennaio.
    -Elisa-“A livello umano apprezzo una costante: l’amore per la propria terra; questo aspetto si percepisce subito. Abbiamo incontrato persone andate via per lavoro ma ritornate contenti e orgogliosi della città. Noto nelle conversazioni il desiderio del cambiamento e dello sviluppo della comunità. Si c’è positività nei discorsi.”
    Walter-“L’aria che si respira è di modestia; non c’è l’ostentazione, anche se i bei palazzi e le chiese fanno pensare diversamente. Ma quella è storia dei secoli passati. Oggi è i rapporti mi sembrano molto cordiali e sereni.”
    Elisa-“Il paesaggio determina il carattere delle persone del luogo. Nei paesi dell’interno della Sicilia abbiamo annotato una certa diffidenza iniziale, qui vicino al mare sulla costa si è più gioiosi, si socializza con spontaneità”.
    -Come vi finanziate?
    Walter-“Qualcuno anche qui a Scicli ce l’ha chiesto: per adesso viviamo con i nostri risparmi, ma stiamo iniziando una campagna fondi a sostegno del progetto. Stiamo seriamente pensando di fare diventare questa esperienza il nostro lavoro. Sul sito (pagina instagram) ci sono le modalità per fare donazioni.”
    A intervista conclusa, l’indomani clicchiamo sul blog “Camminoadagio.com”. Con piacere scopriamo l’intensa e costante informazione sui luoghi che Elisa e Walter hanno già visitato. Informazioni che vanno oltre il semplice viaggio. Leggiamo: “Il paesaggio nasconde storie. Storie geologiche, storie mitologiche, storie umane. Cosa caratterizza i paesaggi più belli, fragili e complessi? E le persone che li abitano? Questo reportage si pone come obiettivo di approfondire connessioni tra scienza e arte, tra l’uomo e la natura, tra gli uomini stessi. Per esempio, vorremmo capire come la geologia ha influenzato l’essere umano e come quest’ultimo si è adattato alle varie forme del territorio”. Dopo Scicli, Elisa e Walter si accingono a riprendere il cammino a piedi verso l’area catanese; poi i paesi dell’Etna e quelli delle Madonie, per fare ritorno a Palermo. A fine primavera il ritorno a Trento e Vicenza.
    Buon viaggio, cari amici. Avete proprio ragione quando scrivete: “il mondo si rivela a quelli che viaggiano a piedi”.
  • ( a cura di Franco Causarano- nella foto Elisa e Walter)

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