Don Milani spiegato da vicino. Interessante pomeriggio di studio alla Scuola di Iungi.

Una mezza giornata di riflessione sulla vita e le opere di Don Lorenzo Milani, ieri al quartiere Iungi nell’ambito del Centenario della nascita del personaggio che dà il nome all’Istituto comprensivo operante a Iungi appunto. Interventi di alto profilo, e soprattutto occasione di riflessione utile per i tanti docenti presenti in sala,sulla figura del prete di Barbiana. I saluti iniziali della Dirigente scolastica Carmela Paolino e della moderratrice prof.ssa Elisa Mandarà. Poi il ricordo del Preside Carmelo Massari, a spiegare come si arrivò a suo tempo alla intitolazione della scuola. Quindi le relazioni della dott.ssa Giovanna Criscione e del dott. Domenico Castronuovo. La prima a delineare le tante intuizione pedagogiche del Nostro ma anche le occasioni di “sperimentazione” di una scuola diversa, lontana dalla selezione tra i banchi della “scuola ufficiale”. La dott.sa Criscione ha avuto il merito di ricordare tappe importanti della Scuola di Barbiana, ma anche le fatiche e la semplicità in fondo dei metodi attivati da Don Lorenzo; soprattutto nel rapporto docente-alunno. E poi l’importanza della parola, del linguaggio che deve arrivare a tutti e non certo per selezionare il merito, così caro oggi a certi gruppi politici governativi. Discorso affrontato anche dal dott. Castronuovo, che si è soffermato sulla lunga produzione libraria di Don Lorenzo, mettendo in risalto quella che era la convinzione più netta: essere coerenti con se stessi e con quello che Lui da prete interpretava. Castronuovo, da non credente, ha presentato il Don Lorenzo sacerdote della Chiesa cristiana. Ed è venuta fuori tutta la potenza innovativa del sacerdote che si faceva e poneva domande negli ambiti ecclesiali, in un ambiente che faceva fatica a capire e interpretare certi ruoli che dovevano essere propri della Chiesa Cattolica. Come non dimenticare il suo “L’obbedienza non è una virtù”. Documento di grande forza culturale ma anche sociale e all’occasione religiosa. Impegno quindi osteggiato dalle Cariche Ecclesiali, ma che fu poi nella vita scolastica a Barbiana il punto di riferimento che non lasciò mai. Fino alla morte.

Franco Causarano

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