Commissione Antimafia: Pubblicata la Relazione definitiva che chiarisce tanti misteri attorno allo scioglimento del C.C.

Una Relazione  che svela tanti misteri, che coinvolge tante persone (politici soprattutto), commissari prefettizi, qualche Prefetto, la burocrazia regionale e provinciale, servitori dello Stato, ma anche il protocollo del Palazzo, l’Azienda Acif, l’onorevole di casa, l’amico amministrativista, e tanti altri personaggi di dubbia moralità. Stiamo parlando del documento finale della Commissione regionale Antimafia, approvata all’unanimità nella stesura finale e passata pure con il voto favorevole da Sala d’Ercole a Palermo. Uno spaccato incredibile, ma vero, di quello che si è generato, tra il 2011 e il 2015 a Scicli, nel Palazzo, attorno alle problematiche sui rifiuti, l’Acif,  la cava di Truncafila, la piattaforma Vega, ecc. ecc. Una situazione che – come è noto- portò il Ministro dell’Interno Alfano a sciogliere il Consiglio comunale. La Commissione, dopo un’indagine durata parecchi mesi, ha ascoltato e chiamato a spiegare certi fatti un bel numero di persone; audizioni ufficiali che hanno dato  senso alle ipotesi e ai tanti interrogativi che la cittadinanza- almeno nel suo nucleo più attento e critico- si poneva da anni. C’è una lettura dei fatti chiara, nonostante i tentativi opachi e deviazionisti (quanti non ricordo!) di alcuni soggetti chiamati dalla Commissione Fava. E la chiarezza è un racconto di documentazioni sballate, in alcuni casi con pareri falsi, conferenze di servizio non onorate dai Rappresentanti prefettizi, dimenticanze e scaricabarili, omissioni di fatti importanti in certe procedure che portarono appunto allo scioglimento per mafia – udite udite- il Consiglio comunale della città. C’è il quarto capitolo della Relazione, tutta dedicata appunto allo “scioglimento”, che è esemplare nella narrazione ma soprattutto nei fatti che la Commissione riporta con l’ausilio documentale e delle audizioni.

E’ una Relazione che ogni cittadino di Scicli dovrebbe stampare (andate sul sito della Regione Siciliana), leggere e conservare a futura memoria; per figli e conoscenti, come  libro di storia locale, a beneficio della conoscenza di anni, non ancora  chiusi nella dinamica temporale e umana.

E anche per stuzzicare la lettura, andate subito alle pagine 73, 74 e a seguire: ecco l’apparizione di quell’onorevole che aveva saputo dell’Acif dalla stampa, quando invece a Palazzo Reale di Palermo (sede del Governo della Regione) si dava da fare per segnalare la pratica Acif (audizione dell’ex Ass. Croce, del funzionario Patella); oppure seguite il racconto sul giudice amministrativista Mineo (audizione di Resi Iurato).

Sul prossimo numero del Giornale di Scicli avremo modo di parlare più diffusamente dei contenuti della Relazione. In attesa, ovviamente, che il Presidente del Consiglio comunale si decida a convocare quella seduta aperta che venne chiesta a gran voce da tanti, già diversi mesi addietro.

Franco Causarano

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