Ascensore della Croce: si perde il finanziamento. L’Amministrazione risponde.

 

L’On. Ragusa ha diramato un comunicato stampa con cui rende noto che la Regione Siciliana ha revocato il possibile finanziamento per l’ascensore e lavori di consolidamento e sistemazione al Convento della Croce.   Ne addebita le responsabilitĂ  all’Amministrazione comunale di Scicli, rea di non aver adempiuto ad alcune richieste burocratiche che la Regione aveva fatto al Comune di Scicli. Risponde con un altro comunicato stampa il Comune di Scicli. Di seguito il testo:

“Il Comune di Scicli non è titolare di alcun progetto di ascensore per collegare il quartiere San Bartolomeo all’ex convento della Croce. E il motivo è semplice. E’ la Regione Siciliana titolare del progetto. Eppure, è accaduto, ed è agli atti, che la Regione abbia chiesto al Comune copia del progetto di ascensore! E’ una storia pirandelliana quella del finanziamento di un’opera pubblica che, stando alla legge, non poteva neanche essere ipotizzata in nuce. Mancavano infatti i requisiti minimi di fattibilitĂ  tecnico-geologica. In conferenza di servizio fu obiettato all’ente regionale proponente che mancavano i presupposti basilari perchĂŠ l’opera pubblica venisse anche solo immaginata. Eppure, con pervicacia ostinata, per mesi è stata alimentata l’aspettativa di un ascensore. Il 2 aprile 2019 l’Assessorato Territorio e Ambiente ha scritto al Comune di Scicli chiedendo testualmente “documentazione relativa all’ubicazione e alla tipologia delle opere previste dal progetto al fine delle necessarie verifiche da parte dello scrivente servizio sulla compatibilitĂ  con le opere di difesa realizzate”. In pratica la Regione dice al Comune che anche quando fosse stata fatta la declassificazione del rischio, l’opera che altri uffici regionali avevano in animo di progettare, sarebbe stata con ogni probabilitĂ  incompatibile coi luoghi! L’amministrazione comunale di Scicli ribadisce la volontĂ  di fissare un confronto pubblico con la Sovrintendenza e con tutti i soggetti politici che a vanvera parlano in queste ore, per una operazione veritĂ .”

 

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