Alla fine, la necessità di mantenimento degli equilibri politici, palesata con la
nomina degli assessori Alecci (Start Scicli) e Scimonello (Giannone Sindaco),
costringe anche il Presidente del consiglio comunale di Scicli alle dimissioni,
avendo egli stesso attribuito motivazioni politiche alla scelta, legate alla
richiesta di dare spazio ad altre forze politiche. Ci sentiamo di ringraziare
Demaio per il lavoro svolto, nonostante qualche leggerezza commessa.
E’ evidente che le fibrillazioni di chi sgomita per una poltrona non sono solo un
affare del governo nazionale, ma coinvolgono anche l’assetto dell’amministrazione
di Scicli, che partendo dal “civismo democratico”, ha accolto movimenti che si sono
presentati alle elezioni in schieramenti avversi facendo nascere la formazione dei
“Civici e progressisti” ma che, con l’abbandono da parte di Articolo 1 e le
dimissioni di Emilia Arrabito, e la revoca di Ignazio Fiorilla, non è più neanche
progressista.
Proprio nel momento in cui il consiglio comunale avrebbe dovuto affrontare delicate
questioni legate all’emergenza economica di imprese e famiglie, nonchè
interrogazioni della minoranza (Tari, costi smaltimento rifiuti, rateazioni) e il
sostegno alle p.iva e imprese (a Ragusa sono stati messi sul piatto € 300.000, a
Pozzallo € 500.000), la città attende risposte (vedi €.200.000 aiuti comunali
promessi durante il primo lockdown di marzo ‘20 e mai erogati) e assiste attonita
ad un indecoroso balletto di poltrone che questa volta, coinvolge la presidenza
del consiglio comunale che, come organo rappresentativo e di garanzia, dovrebbe
essere messo al riparo da queste logiche di potere puro.
Non ci stupirebbe a questo punto che la presidenza del consiglio fosse già stata
offerta alla consigliera che siede in consiglio esclusivamente per aver beneficiato
dei voti della coalizione perdente, ma ormai organica alla maggioranza a sostengo
del sindaco Giannone dei “civici e poltronisti”, che, avendo fatto venir meno il
suo ruolo di garante della opposizione previsto dalla legge, dovrebbe piuttosto
dimettersi invece che assumere tale carica.
Sulla questione della doppia morale, tanto cara al nostro sindaco, la segreteria
del Partito Democratico di Scicli invita il sindaco Giannone - che in data 8.1.2020
ha difeso a spada tratta il Dott. Caruso per ragioni di bottega, salvo poi
abbandonare l’amico/consigliere a fronte del ciclone mediatico - a voler piuttosto
fare ammenda di quella difesa, che ha avallato un comportamento errato, e a
scusarsi con la comunità che pazientemente attende il proprio turno per vaccinarsi.
Sarebbe infine opportuno che il Sindaco Giannone prendesse invece atto, come
dichiarato dal dimissionario Demaio, che il suo progetto politico è fallito e fosse
consequenziale, mentre di Caruso, che non partecipa più all’attività di partito
dal novembre 2019, iscritto on line al partito e ultimamente autosospesosi dal PD,
il partito ne ha già chiesto le dimissioni da ogni carica politica e in questa
sede ne rinnova la richiesta.
- Partito Democratico di Scicli
(nella foto il Sindaco Giannone- repertorio).