Circoli Legambiente ragusana: Valutare la gestione unica dei servizi di igiene ambientale:

Da inizio giugno 2023 il ciclo integrato dell’acqua in provincia di Ragusa non è più in capo ai singoli comuni ma  ad un soggetto unico, l’ATI idrico partecipato dai 12 comuni, con la gestione affidata a un operatore  pubblico : Iblea Acque. Una novità che ove ben gestita darà risultati positivi. Stessa scelta sembra non valere per la gestione unica dei rifiuti. I sindaci sembra  siano contrari. Abbiamo  sollevato il problema alcuni mesi  fa e chiesto il perché. Ma nessuno finora ci ha dato una risposta. In questo silenzio dei sindaci ha destato piacevole sorpresa il recente intervento del prefetto di Ragusa che chiede ai comuni di optare per la gara unica. Niente di straordinario perché si propone qualcosa che è già previsto dal testo unico ambientale agli art. 200, 202 e 203 e dalla legge regionale  9/2010 all’art. 8 . Anzi, fino alla sciagurata legge regionale n.3 del 2013 che ha determinato il libera tutti, le uniche stazioni appaltante erano le 18 SRR. Oggi le stazioni appaltanti sono diventate 391 quanti i comuni siciliani. Appare superfluo sottolineare che la stragrande parte dei comuni siciliani avrebbe solo dei vantaggi dal partecipare a gare comuni come dimostra l’indagine conoscitiva dell’Autorità per la Concorrenza. Basta guardarsi in giro, anche in Sicilia, per trovare le risposte . In provincia di Ragusa si potrebbe iniziare con una gara unica per tutti i comuni , anche suddivisa in lotti, che inizialmente coinvolga quei comuni i cui appalti scadono nel 2024-2025 mentre gli altri comuni entrerebbero successivamente nella gara unica alla scadenza dell’attuale contratto . La gara, per garanzia di tutti, dovrebbe tassativamente prevedere la sottoscrizione di tanti contratti e tanti capitolati tecnici prestazionali quanti sono i comuni  ma senza vincolo di solidarietà tra le amministrazioni. In questo modo la provincia di Ragusa rientrerebbe, finalmente, nella gestione normale dei rifiuti.

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